Ibra non scalda i tifosi
Ibra non scalda i tifosi

Nel calderone delle polemiche ci sono tutti: la squadra certamente, Fonseca come primo imputato ma anche la società con Ibra in prima fila. E' già tempo di processi in casa Milan dopo il tonfo con il Liverpool in Champions e ci va giù duro Paolo Ziliani.

Per Ziliani il Milan poteva perdere 7-1

La firma de Il Fatto Quotidiano infierisce sui suoi canali social e dice: "Dopo avere sentito prima Morata e poi Fonseca dire ai microfoni di Sky che il Milan aveva perso contro il Liverpool per “dettagli”, cioè per i due gol presi su palla inattiva, da calcio d’angolo, prima con l’incornata di Konatè e poi con quella di Van Dijk, perchè una partita si vince o si perde anche curando o trascurando i “dettagli”, personalmente ho vacillato. La mia impressione, infatti, era di avere assistito a una partita che il Liverpool aveva vinto 3-1 ma che avrebbe potuto finire 7-1 senza che nessuno potesse dire niente.

Ziliani attacca Ibrahimovic

Poi l'attacco diretto a Ibra: "È chiaro a tutti, a cominciare dai tifosi che ieri abbandonavano San Siro a partita in corso per risparmiarsi lo strazio, che questo nuovo Milan è una presa in giro. E che non sia una cosa seria lo si era capito (ma non ci sarebbe stato bisogno di una conferma) ascoltando le parole del nuovo guru Zlatan Ibrahimovic riapparso ai fedeli in Cova di Iria dopo due settimane di eclissi non si sa bene dove e non si sa bene perchè. “Le mie assenze? Quando il leone va via i gattini arrivano, quando il leone torna i gattini spariscono”, aveva detto rivolto al mondo che lui pensa esista, quello popolato da individui dell’età mentale di 5 anni, cioè la sua. “Si parla troppo - aveva aggiunto - ma io penso solo a lavorare. Sono stato via per motivi personali, ma sono presente dal primo giorno. Il mio ruolo? È semplice: comando io e tutti gli altri lavorano per me”.

Ora: pensare che il Milan si sia privato di un uomo, prim’ancora che di un dirigente, dell’equilibrio, della serietà, dell’intelligenza e della competenza di Paolo Maldini per mettere i suoi destini nelle mani di un fantoccio di questa risma, un Fonzie obsoleto e patetico cui interessa solo recitare la parte di Dio - quel che è più grave credendoci -, come se la cosa più importante fosse assoggettare e umiliare gli astanti per suo sadico e infantile piacere e non il Milan, che da quando è nelle sue mani è diventato la brutta copia del brutto ultimo Milan di Pioli, pensare che tutto ciò sia avvenuto, dicevo, senza che nessuno senta il dovere di riportare indietro le lancette dell’orologio sembra impossibile".

Il rimpianto per Pioli e Maldini

Infine la conclusione: "Invece di cianciare di leoni e di gattini, Ibrahimovic dovrebbe chiarire che fine ha fatto il Milan “dominante” che aveva preannunciato a luglio ai tifosi spiegando il perchè del benservito a Pioli e della consegna delle chiavi a Fonseca. Dovrebbe spiegare perchè (lo raccontò lui stesso) quando Cardinale disse che c’erano altri soldi da spendere sul mercato lui si oppose: e infatti il Milan è riuscito nell’impresa di ripresentarsi alla prima di Champions con Calabria (!) terzino destro divorato da Gakpo come lo fu da Luis Diaz due anni addietro contro il Porto eccetera eccetera, il tutto dopo aver acquistato un terzino destro, Emerson Royal (!!!), più scarso e impresentabile di Calabria buttando nel cesso 20 milioni e aver condito il tutto con la cessione in prestito alla Juventus - che ha risolto a Motta un serio problema di organico - di Kalulu, che oltre a essere più giovane di Calabria e Emerson Royal è tre volte più bravo di Calabria e cinque volte più bravo di Emerson Royal. Visto che è Dio, quindi (oltre che onnipotente) onnisciente, Ibrahimovic dovrebbe spiegare perchè dopo Tonali, che era l’anima in campo del Milan dello scudetto, è stato congedato Giroud senza che nessuno si ponesse il problema dell’ulteriore perdita di personalità, leadership e carisma che la scomparsa del francese, dal campo e dallo spogliatoio, determinava.

Bisogna chiedere scusa a Maldini. Poi sbarazzarsi di Ibrahimovic e chiedere a Paolo, per favore, di tornare. Chiederglielo in ginocchio, se servisse.
 

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