Quando in estate si aggiunse anche Zielinski alla nutrita batteria di centrocampisti che già l'anno scorso gli avevano chiuso lo spazio, per Frattesi l'idea di lasciare l'Inter sembrava dovesse essere la più probabile. L'ex Sassuolo invece ha resistito ad ogni sirena ed è rimasto in nerazzurro, convinto di poter essere protagonista anche con tanta concorrenza. Ne parla in un'intervista alla Stampa dove racconta anche del suo rapporto con Spalletti, che lo schiera sempre titolare.

Frattesi e la nazionale

Indubbiamente è anomalo che un calciatore che nel club fa la riserva diventi poi titolare in Nazionale. Frattesi ci scherza su: "Uno stimolo in più, ogni cosa va presa nel modo giusto se no diventa tutto troppo grande. Quando andiamo in Nazionale i miei compagni di club dicono: ecco, vai da papà Luciano!".

La lotta per lo scudetto

Frattesi sa che tutti considerano l'Inter la grande favorita per lo scudetto:  "Rispetto allo scorso anno, quando c'erano solo Juventus e un po' il Milan, ci sono tante squadre in lotta: due possono sbagliare, ma poi ci sono le altre. Torneo molto più aperto. Se dà fastidio quando ci danno favoriti? Sì e no. Le partite vanno giocate, a chiacchiere è facile, non è detto che una squadra con giocatori fortissimi vinca. Nei momenti negativi si vede la forza di un gruppo, a noi è capitato l'anno scorso dopo l'eliminazione Champions contro l'Atletico Madrid, non ce l'aspettavamo dopo l'andata e abbiamo dovuto trovare la forza di ripartire".

Frattesi dribbla alla grande le voci di mercato della scorsa estate, quando sembrava avesse chiesto la cessione per trovare più spazio altrove: "L'unico mio pensiero era trovare le esche giuste per andare a pesca in Sardegna...". Infine il calciatore a cui si ispira: "De Bruyne, il più forte centrocampista degli ultimi 20 anni: sempre almeno 15 gol e 15 assist ogni stagione".

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