Ziliani: La Juve rischia se Agnelli viene rinviato a giudizio
La firma de Il Fatto Quotidiano fa chiarezza sui risvolti sportivi che potrebbe avere una eventuale condanna dell'ex presidente e della vecchia dirigenza
Cosa rischia la Juventus nel processo ad Agnelli e agli altri ex dirigenti bianconeri se dovesse arrivare loro un rinvio a giudizio? Per Paolo Ziliani sbaglia chi pensa che il club bianconero sia fuori pericolo e sui suoi canali social la firma de Il Fatto Quotidiano spiega perchè.
La decisione del giudice
Non si sa ancora se la richiesta di rinvio a giudizio a carico dei dirigenti del vecchio management della Juventus e del club stesso, formulata in data 17 luglio 2024, sia stata accolta dal giudice per le indagini preliminari Anna Maria Gavoni ma cosa succederebbe se accadesse è argomento che divide.
Ziliani fa chiarezza sul caso-Juve
Scrive Paolo Ziliani: "In attesa di saperne di più, vale la pena precisare - visto che da più parti si sostiene che l’eventuale rinvio a giudizio riguardi gli ex dirigenti ma non il club - che anche la Juventus, in quanto “persona giuridica”, sarà chiamata a rispondere dei reati commessi a suo favore dai dirigenti e in caso di condanna subirà, al pari dei dirigenti, le sanzioni del caso. Stiamo parlando di sanzioni penali e non sportive: quindi non di punti di penalizzazione e/o retrocessioni che solo la giustizia sportiva ha il potere di comminare. È però importante dire che alcune sanzioni di carattere penale potrebbero finire con l’andare a incidere pesantemente anche sulla sfera sportiva"
Il caso-sponsor
In base al principio della “responsabilità amministrativa” previsto dalla legge 231/01 se il reato di “false comunicazioni” o quello di “dichiarazioni fraudolente” venisse accertato, la Juventus andrebbe incontro alla decadenza immediata di ogni sua sponsorizzazione e si troverebbe davanti al divieto di pubblicizzare sponsor per un periodo di due anni: con l’ingente danno economico che una situazione di questo genere produrrebbe.
Ziliani continua: "Fui il primo - già nel gennaio 2023 - a parlare dello storico sponsor “Jeep” (42 milioni all’anno di contributo) che a causa dello scandalo che aveva investito la Juventus, e nonostante fosse uno sponsor di casa Exor, aveva deciso di farsi da parte non ritenendo più producente apparire sulla maglia di un club che avrebbe passato più tempo nelle aule dei tribunali che sui campi di calcio.
Così è successo. E se in estate era sembrato strano che la Juventus stesse faticando tanto a trovare uno sponsor di ricambio al punto da affrontare la nuova stagione - unico top club non solo in Italia, ma in Europa - senza, oggi è più chiaro comprendere il perchè: essendo a forte rischio di rinvio a giudizio in sede penale al pari dei suoi 8 dirigenti (Agnelli, Nedved, Paratici, Re, Bertola, Cerrato, Gabasio, Arrivabene), chiudere un contratto con un nuovo sponsor sarebbe stato un passo a dir poco azzardato oltre che controproducente. In caso di processo, che pare certo, e di condanna, il club dovrà forzatamente interrompere tutti gli accordi di sponsorizzazioni in atto esponendosi oltretutto al rischio di salate penali.