Napoli, giustizia per Maradona: evasore per meno di mille euro, altro che 37 milioni
La Corte di Giustizia Tributaria chiude il caso sul Pibe de Oro, ingiustamente additato come un criminale da 37 milioni di euro di debiti con l'Agenzia delle Entrate
Dopo decenni, ha finalmente conosciuto la propria fine il processo che vedeva Diego Armando Maradonna contrapposto la Fisco italiano. Con una sentenza al secondo grado della Corte di Giustizia Tributaria è stata fatta definitivamente luce sulla questione e il finale di questa storia è di quelli inaspettati: Diego Armando Maradona non era, infatti, quel evasore fiscale che per decenni l'opinione pubblica ha continuato a tratteggiare.
La reale dimensione del debito di Maradona
Sì, perché i paventati 37 milioni di euro (40 miliardi di lire) che il Pibe de Oro avrebbe dovuto all'Agenzia delle Entrate non sono mai esistiti. A dichiararlo è la sentenza della Corte di Giustizia Tributaria che chiude il caso sentenziando un debito di appena 952 euro.
Un debito già condonato
La Corte di Giustizia Tributaria ha posto fine alla vicenda che, di fatto, ha impedito per anni al campione argentino, indimenticato capitano del Napoli dello scudetto, di rimettere piede in Italia per tutta la sua vita. E, anzi, Maradona non avrebbe dovuto nulla al fisco già da tempo, visto che, grazie al condono, i 952 euro sarebbero già stati saldati.
La rivincita di Maradona
Appresa la notizia, l'avvocato Angelo Pisani che seguiva per il compianto campione la vicenda non ha potuto che esprimere tutta la propria soddisfazione: “Quell’accertamento fiscale nei confronti del Napoli e, quindi, di Maradona era nullo e in più era stato già oggetto di condono, quindi già pagato dal fallimento del Calcio Napoli. Per questo motivo, nulla poteva essere addebitato a Maradona. Diego, purtroppo, è stato utilizzato e sfruttato come capro espiatorio della lotta all’evasione fiscale solo perché, appunto, si chiamava Diego Armando Maradona”.