Juventus, Fagioli si sfoga ma le intercettazioni lo mettono a nudo e Morata sbotta
Non si placa la seconda ondata delle scommesse che ritira in ballo Nicolò Fagioli che alza la voce, coinvolge Morata che prende le distanze. Tutti contro tutti!

Un nuovo polverone, fatto di intercettazioni che ha riacceso i riflettori sul caso scommesse dei calciatori e rimesso in prima piano Nicolò Fagioli con nuovi dettagli sull'inchiesta portata avanti dalla Procura di Milano. Ma su una vicenda per cui l'ex Juve ora alla Fiorentina ha già scontato una lunga squalifica nella passata stagione.
I dettagli, i debiti e le minacce a Fagioli
Sulla vicenda, passata, sono infatti venuti fuori sui legami dell'ex centrocampista con la malavita romana e non solo relativi ad un giro di scommesse illegali. Nel corso degli anni Fagioli, si era indebitato pesantemente. "Era esposto con l'organizzazione presso la quale effettuava le scommesse illegali per circa 2,8 milioni di euro", secondo quanto scrive La Repubblica.
"Ti faccio smettere. Te faccio fare il muratore. Ti levo pure la penna per firma' i contratti" è una delle minacce di questo Nelly nei confronti di Fagioli: “Tu credi che mi faccia prendere per il c**o da te” tanto da portare Nicolò a confessare di aver fatto il passo più lungo della gamba scommettendo: "Ho fatto un errore più grande del mio stipendio annuale...ho chiesto una mano per darteli".
Parla l'avvocato di Fagioli
Armando Simbari, avvocato dell'ex centrocampista della Juve ora in forza alla Fiorentina ha difeso il suo assistito: “Ha già fatto un percorso, anche psicologico e con gli interrogatori nelle indagini. Ha già pagato con la squalifica sul fronte della giustizia sportiva. Per lui questo è un capitolo chiuso, non c’è nulla di nuovo e vuole definirlo nel più breve tempo possibile anche negli aspetti penali”, ha aggiunto il legale.
Il coinvolgimento di Morata che smentisce
Come riportato da La Stampa, Fagioli aveva fatto tra gli altri anche il nome di Alvaro Morata, ex compagno ai tempi della Juve: il 32enne, sottolinea La Gazzetta dello Sport, non compare tra i finanziatori di Fagioli ma viene citato come procacciatore di orologi". Le carte segnalano pagamenti alla gioielleria Elysium per conto di Nicolò da 31 persone diverse, per una somma di 587mila euro totali. l problema, per Fagioli, era naturalmente la difficoltà a restituire i prestiti.
Morata ha smentito tutto sui social: "Ho visto le informazioni che stanno uscendo su di me e ci tengo a chiarire che l’unica cosa in cui ho aiutato Fagioli in questi anni è stato per la sua carriera, dandogli consigli come amico e persona con più esperienza di lui. Non ho mai saputo niente della sua situazione. Voglio molto bene a Nicolò e spero possa rimediare presto a tutti i suoi errori, però io non ho niente a che vedere con la sua situazione e prego di non diffondere notizie false o bugie. Ripeto: smentisco tutte le informazioni che sono uscite perché sono false”.
Il lungo post di Nicolò Fagioli
"Ho pagato il mio debito con la giustizia. Con una condanna e una sacrosanta squalifica, con umiliazioni continue e giustificate, con la vergogna provata e con il rischio di non rialzarmi più. Ho raccontato della mia patologia, seria, nelle scuole, ai miei familiari, agli amici e alla stampa. Quella stessa stampa che affronta spesso le problematiche gravi della mia malattia e come affrontarle, ma che oggi mi rimette alla gogna. Ancora una volta.
Ho sopportato il peso di aver commesso qualcosa di brutto. Di aver deluso tutte le persone che credevano in me".
"Ormai non è certo una novità: senza alcun vittimismo, ho passato un periodo buio, ho sofferto di una brutta patologia e questa non è assolutamente una giustificazione. Ma vedere ora tutto questo accanimento mediatico mi sta facendo rivivere quei fantasmi. No, stavolta tutto questo non è giusto.
Ho sbagliato, ho pagato, senza aver fatto male a nessuno se non a me stesso e alle persone accanto a me. E come ogni persona che sbaglia e paga, ho tutto il diritto di rialzarmi.
Tutti, anche chi scrive oggi, possono cadere e commettere errori. L’importante è saperlo riconoscere e credo che la forza di un uomo stia nel sapersi rialzare. Avevo 19 anni all’epoca dei fatti e la ludopatia aveva preso il sopravvento su di me. Me ne sono pentito, ma la vita mi ha dato una seconda opportunità e la vorrei cogliere, avendo già scontato tutto ciò che dovevo scontare".
"Chiedo rispetto adesso, dopo aver affrontato un processo, preso una giusta condanna.
Chiedo scusa a tutti i colleghi, a tutti gli amici che, a causa dei miei errori si trovano, loro malgrado coinvolti o nominati - anche se solamente in una riga di giornale - in questa situazione solo per avermi aiutato. E ringrazio la Fiorentina, la Juventus, gli amici e la mia famiglia, che non hanno mai smesso di supportarmi e aiutarmi in un momento diffcile. Anche se li ho sicuramente delusi.
Non ritornerò più sull’argomento, adesso devo solo pensare a dare il massimo sul campo".