Grecia: festa grande a Salonicco, il PAOK torna campione
Grazie al successo per 2-1 in casa dell'Aris, nel sentito derby di Salonicco, il PAOK si è laureato campione di Grecia per la quarta volta nella sua storia. Decisive le reti di Brandon Thomas, rapido attaccante dal doppio passaporto spagnolo-inglese, e del brasiliano Taison, che anche a 36 anni continua a segnare gol pesanti. Un successo che ha permesso al club guidato da Razvan Lucescu, il tecnico 55enne figlio del grande Mircea, di tenere a distanza l'AEK Atene di Matías Almeyda, arrivato secondo. Completa il podio l'Olympiakos prossimo avversario della Fiorentina nella finale di Conference League, che nell'ultima giornata ha pareggiato per 2-2 contro gli eterni rivali del Panathinaikos, giunti quarti in classifica.
La particolare composizione della rosa del PAOK si è rivelata vincente: il mix tra vecchi leoni del calcio europeo (come il capitano Vieirinha, 38 anni da poco compiuti, e il già menzionato Taison, per anni protagonista nelle coppe europee con le maglie di Metalist Kharkiv e Shakhtar Donetsk) e giovani talenti (tra i quali spicca Konstantelias, il nuovo golden boy del calcio ellenico, un trequartista classe 2003 già seguito anche dal Milan) ha funzionato a meraviglia.
Non ha particolarmente brillato, invece, l'altro brasiliano ex Shakhtar, vale a dire Marcos Antônio, arrivato in prestito dalla Lazio: complice qualche problema muscolare di troppo, ha infatti trovato meno spazio del previsto, chiuso a centrocampo dal russo Ozdoev (protagonista di un'ottima stagione, condita da 6 reti), dall'austriaco Schwab e da un'altra vecchia conoscenza del calcio italiano come Meïté, che abbiamo visto in Serie A con le maglie di Milan, Torino e Cremonese.
Nelle interviste post-vittoria, Lucescu Jr. ha dedicato il trionfo a Ivan Savvidis, il presidente del PAOK di origine russa, qualche anno fa al centro di una clamorosa polemica: in seguito a un gol annullato per fuorigioco alla sua squadra, entrò in campo con una pistola nella fondina minacciando l'arbitro e costringendo i suoi giocatori ad abbandonare l'incontro. La sua invasione di campo nella giornata di ieri, per fortuna, è stata molto più pacifica.
Alberto Farinone