Riccardo Trevisani
Riccardo Trevisani

La sconfitta del Milan contro la Fiorentina continua a generare molte polemiche con Paulo Fonseca che finisce ancora una volta al centro della polemica. I rossoneri faticano a trovare continuità e arrivano alla sosta per le nazionali con tanti interrogativi ancora da risolvere.

Trevisani e il paragone con Conte

Il giornalista Riccardo Trevisani a Cronache di Spogliatoio si lancia ancora una volta all’attacco del Milan: “Chi più spende meno spende. Qui è la stessa identica cosa che è successa con il Milan. Perché se tu spendi i soldi che ha speso il Napoli per prendere Antonio Conte che ti porta una squadra fracassata, con casini enormi, dal decimo posto a una squadra seria, affidabile e forte. Il Mila, che veniva da un secondo posto e non da un decimo e con una squadra che andava bene nonostante ci fossero dei problemi evidenti anche in passato, si ritrova con Paulo Fonseca, che non è Antonio Conte, che non è pronto per questo tipo di situazioni, per la gestione del Milan, tanto è vero che parte in retromarcia, prende un miliardo di gol, si ritrova già a Parma in mezzo alla confusione, ha preso un giocatore come Pavlovic che sembrava un centrale ed è un panchinaro, si ritrova a giocare con tutti i giocatori offensivi, e quando va sotto non sa che fare perché ha già tutti i giocatori offensivi in campo. C’è il povero Fofana che tra un po’ chiede la pensione anticipata perché sta correndo per cinque”.

La previsione per il futuro

Per Trevisani il grande errore del Milan è stato quello di pensare all’immediato piuttosto che provare a investire anche sul futuro.  “Questo perché succede? Perché il Milan è disorganizzato dall’alto, fino all’allenatore e fino ai cervelli, quelli presente dei giocatori. Questo è un problema strutturale, forse con Fonseca al posto di Conte hai risparmiato, ma nel lungo ti ritroverei a spendere di più, dovrai comprare altri giocatori e soprattutto se prendi Conte di sicuro arrivi tra le prime quattro. Se prendi Fonseca risparmi 6 milioni di ingaggio al lordo e magari ne perdi 50 perché non arrivi tra le prime quattro. Non mi sembra un investimento intelligente”. 

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