Juventus, per Agnelli chiesto rinvio a giudizio da Procura Roma
L'ex presidente bianconero e gli altri dirigenti del vecchio establishment coinvolti nel caso plusvalenze sono nel mirino della Procura di Roma con accuse pesanti
Non è bastato agli ex vertici della Juventus lo spostamento territoriale dell'inchiesta sulle presunte plusvalenze fittizie da Torino - dove si contestava l'imparzialità dei pm - a Roma per evitare il peggio. L'Ansa fa sapere che è partita la richiesta di rinvio a giudizio.
Con Agnelli anche Nedved, Arrivabene e Paratici coinvolti
Adrea Agnelli e gli altri ex dirigenti della Juventus - che si dimisero in massa dopo che emerse il caso - andranno a processo per il caso plusvalenze. La procura di Roma ha chiesto infatti il rinvio a giudizio per l'ex numero uno del club e per gli altri soggetti coinvolti, tra cui Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e Fabio Paratici (l'unico a non dimettersi ma che lasciò la Juve per la Premier). Nei confronti degli indagati le accuse sono, a seconda delle posizioni, aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni.
Il procedimento, coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dal sostituto Lorenzo Del Giudice, era arrivato all'attenzione dei magistrati capitolini dopo la decisione della Cassazione, che a settembre 2023 aveva dichiarato l'incompetenza territoriale della Procura di Torino.
Il precedente comunicato della Juve
A fine 2021 c'era stato un comunicato in materia da parte del club “Juventus Football Club S.p.A. (“Juventus” o la “Società”) prende atto dell’avvio di indagini da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino nei confronti della Società nonché di alcuni suoi esponenti attuali (Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Stefano Cerrato) e passati in merito alla voce “Proventi da gestione diritti calciatori” iscritta nei bilanci al 30 giugno 2019, 2020 e 2021 per i reati di cui all’art. 2622 cod. civ. (False comunicazioni sociali delle società quotate) e all’art. 8 del D.Lgs. n. 74/2000 (Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti) e, per quanto attiene alla Società, per l’illecito previsto dagli artt. 5 (Responsabilità dell’ente) e 25-ter (Reati societari) del D.Lgs. n. 231/2001”.
“Si rammenta che la Società è attualmente soggetta a una verifica ispettiva da parte della Consob ai sensi dell’art. 115, comma 1, lett. c), del D.Lgs. n. 58/1998, anch’essa avente ad oggetto la voce “Proventi da gestione diritti calciatori”, come descritto nel prospetto informativo relativo all’aumento di capitale in opzione, pubblicato in data 24 novembre 2021, e nella relazione finanziaria annuale consolidata al 30 giugno 2021. Come doveroso, Juventus sta collaborando con gli inquirenti e con la Consob e confida di chiarire ogni aspetto di interesse degli stessi, ritenendo di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità ai principi contabili e in linea con la prassi internazionale della football industry e le condizioni di mercato”.