Un anno fa cambiò il mondo per la Roma e anche un po' per lui, Lorenzo Pellegrini. Il 16 gennaio 2024 fu esonerato Mourinho e il nome del capitano venne fuori come uno di quelli che avevano tradito lo Special One. Il capitano, tornato a sorridere nel derby dopo un periodo buio, si confessa al Corriere dello sport.

Da Mourinho a De Rossi, le verità di Pellegrini

Pellegrini parte proprio sul suo coinvolgimento negli esoneri di Mourinho e De Rossi: “Con José ho vissuto gli anni più belli della mia carriera. Subito dopo l’esonero altre voci ridicole, ci sentimmo al telefono perché desideravo chiarire la mia posizione e lui ha capito”. ". Mou è trascinante, ti folgora. Noi ci dicevamo che se prima di ogni gara ci avesse chiesto di sbattere la testa contro un albero l’avremmo fatto tutti…Anche quella del tradimento a Daniele è pura fantascienza, invenzioni di chi non ha idea del rapporto che avevo e conservo con lui. Spesso la verità non interessa, è d’intralcio

Non fu peraltro convocato dalla società, il giorno prima del suo licenziamento: “È così, i compagni presenti vennero subito a riferirci quello che era stato detto. Naturalmente chiesi subito ai dirigenti il motivo della mancata chiamata, risposero che tanto sapevano benissimo come la pensavo, che ero totalmente dalla parte di Daniele”.

Il contratto e i fischi dell'Olimpico

Il presente è ancora ricco di incertezze. Poterebbe essere l’ultimo anno alla Roma. Il contratto scade nel 2026 e la società non sembra intenzionata a rinnovarlo. Non alle stesse condizioni: “È un pensiero che evito. Lascio che sia il campo a decidere. Io sono molto fatalista e cerco sempre di essere positivo. Ti assicuro che finché avrò la possibilità di indossare la maglia della mia Roma lo farò dando tutto me stesso, anzi di più, come ho sempre fatto. Per me è importante riuscire a guardarsi allo specchio ed essere felice dell’uomo prim' ancora che del calciatore. Non ho bisogno di dichiarare l’amore per la Roma, è così evidente”.

Il pubblico però lo fischia sempre: “I risultati hanno peggiorato il clima in generale. E poi una montagna di stupidaggini, bugie messe in giro per fornire alla gente uno o più colpevoli. Ma colpevoli di cosa? Solo dei risultati. Se la fascia pesa? Pesa, ma non mi ha cambiato di una virgola, né responsabilizzato maggiormente. Perché la Roma l’ho sempre presa molto seriamente. Ormai sono all’ottavo anno, ma mi alleno a Trigoria, che è casa, da quando avevo nove anni. Ai compagni ho sempre cercato di far capire cosa significasse giocare nella Roma, che non è una squadra qualsiasi”

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