Inter: Materazzi, l'ultima frecciata a Ibrahimovic
L'ex difensore punge ancora lo svedese e sogna la settima vittoria di fila dei nerazzurri nel derby
Non si sono mai amati, anzi. Anche a distanza di anni dai loro scontri diretti in campo Marco Materazzi e Zlatan Ibrahimovic continuano a punzecchiarsi ogni volta che si può e il più scatenato è sempre l'ex difensore nerazzurro che alla Gazzetta torna a pungere lo svedese.
Per Materazzi il Milan deve rimpiangere Maldini
L'ex difensore ha sentito le parole di Ibrahimovic che ha detto che è il boss e comanda lui..: "Mah, non mi fa nessuna impressione onestamente. Diciamo che sono parole che fanno parte del personaggio. Mi viene da dire questo, da tifoso dell'Inter: spero che il Milan non riprenda mai Paolo Maldini..."
Per Matrix l'Inter è favorita
Materazzi continua: "Di solito è uno svantaggio approcciarsi al derby in questo modo, di solito vince chi sta peggio. Ma parliamo dell'Inter. Parliamo di una squadra che da due anni è la più forte in assoluto in Italia: a prescindere da chi gioca, l'identità è sempre quella. Manchester è stata esemplare in questo senso. Visto Zielinski contro il City? Pareva giocare all'Inter da una vita". Lautaro in panchina e senza gol: "Dico questo: basta che faccia un gol e si torna all'anno scorso. Ma di cosa stiamo parlando? Non ha fatto vacanze, poca preparazione. Ma vince ovunque, con l'Inter e con l'Argentina. È nei 30 del Pallone d'oro: può sembrare un peso forse, ma in realtà è un orgoglio".
Materazzi vuole un'Inter alla Valentino
Poi conclude: «Sogno la settima vittoria consecutiva, sogno un altro sgarbo. Sogno un’Inter che faccia come Valentino Rossi. Valentino, quando arrivò alla Yamaha, si inventò di tutto per vincere la prima gara. Era insella a una moto che non avrebbe vinto neppure “a spinta”. E invece lui ci riuscì. E quel successo fu un segnale incredibile dato agli avversari, come a dire “ecco chi è il campione”. Prendere tre punti domenica sarebbe un qualcosa di complicato da digerire per i rivali alla corsa scudetto, un duro colpo».