Non esclude un bis agli Europei come capitò con Mancini ct («Mai dire mai. Del resto tre anni fa dicevamo “mamma mia siamo ancora qui con Bonucci e Chiellini…”. Se pensiamo poi a quello che ha fatto Chiellini nella finale, ad esempio contro Saka: sono cose che fanno la differenza») ma Paolo Di Canio, intervistato da Sky, elenca i punti deboli della Nazionale di Spalletti.

Per Di Canio la serie A non è allenante

L'ex esterno della Lazio, oggi talent della squadra di Sky, considera la serie A un handicap ("Un po’ sta migliorando, ma non lo ritengo un torneo super allenante, per colpa delle ultime 6-8 squadre, troppo facili da affrontare") e ricorda quante differenze ci sono rispetto a tre anni fa: «È cambiato un po’ tutto, a partire dal c.t. E se guardo il talento che c’è nelle altre squadre, non ne vedo nella nostra. Ma siamo l’Italia. E l’asse Bastoni-Dimarco è fortissimo».


Il modulo non è ancora chiaro: «La flessibilità può essere un vantaggio: l’esempio da seguire è proprio l’Atalanta che ha devastato il Leverkusen». Poi si passa ai singoli e qui iniziano i problemi,  partendo da Jorginho: «Non può essere quello di tre anni fa, perché all’epoca era titolare nel Chelsea. Con l’Arsenal è stato titolare solo per un breve periodo. Però ha esperienza, conosce le geometrie, può essere il leader».

Di Canio stronca Donnarumma

Donnarumma fu premiato come miglior giocatore di Euro 2021: «Donnarumma non è migliorato. Tre anni fa vedevamo delle doti meravigliose: forse ci si aspettava diventasse una macchina da guerra come Buffon, con un errore ogni dieci anni. Invece fa tanti sbagli anche da portiere di basso livello, è carente con i piedi e quindi va in apprensione, alternando poi delle parate incredibili per fisicità e reattività».

Anche la convocazione di Fagioli non convince Di Canio: «Ne faccio una questione tecnica: è rimasto fuori 8 mesi e non è che la Nazionale debba essere un centro di recupero. Mi pare difficile che Spalletti lo porti in Germania. Scamacca? Non arriva all'appuntamento preparatissimo, anche se è cresciuto tanto e fa gol meravigliosi. Però fa ancora errori tipici di chi si accontenta: deve migliorare».

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