Gruppo A

Nella terza giornata la Germania rischia di vanificare quanto di buono fatto vedere nelle prime due uscite, facendosi sorprendere da una Svizzera arrembante, solida in difesa e pungente in attacco. Gli uomini di Murat Yakin passano in vantaggio con il bolognese Ndoye, che trova finalmente la via del gol, e vengono raggiunti soltanto al 90'+2 da Füllkrug, entrato in campo per l'assalto finale tedesco. Per i padroni di casa si tratta di una rete preziosissima, che gli consente di vincere il girone e di evitare l'accoppiamento con l'Italia agli ottavi di finale. Per Nagelsmann, però, è anche un piccolo campanello d'allarme. Da segnalare l'ennesimo record di Kroos, che completa 323 passaggi in tre partite: c'era riuscito soltanto un altro giocatore nella storia degli Europei. Chi? Lo stesso Toni Kroos, che domande (a EURO 2016). Neuer, dal canto suo, supera Buffon e diventa il portiere più presente di sempre agli Europei con 18 partite.

Lo spareggio per il terzo posto fra Scozia e Ungheria non accontenta nessuna delle due contendenti: gli scozzesi vengono eliminati per la dodicesima volta su dodici apparizioni totali nella fase a gironi di un grande torneo internazionale, mentre ai magiari il gol siglato al decimo minuto di recupero da Csoboth serve a poco. I tre punti in classifica, con una differenza reti di -3, non bastano infatti alla nazionale guidata da Marco Rossi per essere ripescata come una delle quattro migliori terze. Grande paura per Barnabás Varga, svenuto e rimasto immobilizzato dopo un violento scontro di gioco: subito ricoverato in ospedale, il centravanti ungherese è poi per fortuna stato dimesso ed è ora tornato a casa.

Gruppo B

Pericolo scampato per l'Italia, che se l'è vista davvero brutta. Come si è appreso nei giorni seguenti, infatti, senza il gol trovato da Zaccagni al 90'+8 gli Azzurri sarebbero tornati a casa. Un pareggio sofferto, arrivato all'ultimo respiro, ma che potrebbe infondere fiducia ai ragazzi di Spalletti (che si ritroveranno nel lato apparentemente più facile del tabellone, evitando Francia, Germania, Spagna e Portogallo fino alla finale), apparsi spauriti per buona parte della gara. A non perdere mai la lucidità è paradossalmente uno dei più giovani e inesperti del gruppo, Calafiori, bravissimo a dare il via all'azione che avrebbe poi portato all'1-1 finale. Dopo quella con l'Albania, un'altra grande beffa maturata nei minuti finali per la Croazia: sembra essersi definitivamente chiuso un ciclo. Le lacrime di Modric, che prima si fa parare un rigore da uno straordinario Donnarumma e subito dopo porta avanti i suoi diventando il marcatore più anziano nella storia dei Campionati Europei, scuotono le emozioni di ogni appassionato di calcio che si rispetti.

La Spagna è l'unica squadra di EURO 2024 che conclude il girone a punteggio pieno (e senza neanche subire un gol), superando di misura l'Albania grazie al ventesimo centro con la Roja di Ferran Torres, servito in profondità da Dani Olmo. Ampio turnover per de la Fuente, che opera ben dieci cambi, lasciando spazio alle seconde linee. Gli albanesi nel secondo tempo ci provano soprattutto con Broja, 22enne attaccante di proprietà del Chelsea, ma non basta.

Gruppo C

Vince la noia nel gruppo C, dove si sono segnate appena 7 reti complessive (un record negativo nella storia degli Europei) e dove terminano 0-0 entrambe le sfide in programma nella terza giornata. Ancora deludentissima l'Inghilterra: non si salva nessuno tra le fila dei Tre Leoni, nemmeno Bellingham, che mette a referto statistiche impietose (zero tiri, zero occasioni create, zero contrasti vinti, sedici palloni persi). Fa festa invece la Slovenia, che per la prima volta si qualifica alla fase a eliminazione diretta di un grande torneo. Una nazionale quadrata, che ha le idee chiare, attenta in fase difensiva (la coppia formata da Bijol e Drkušić fin qui non ha sbagliato nulla) e pericolosa in attacco con il tandem formato da Šporar e Šeško. Nel finale si rivede in campo Iličić, tornato a disputare una partita ufficiale con la Slovenia quasi mille giorni dopo l'ultima volta.

Se possibile ancor più sconfortante, vista la posta in palio, la prova fornita dalla Serbia, una nazionale suo malgrado specializzatasi nel tradire le attese. Era lecito attendersi un approccio diverso da una squadra che aveva un solo risultato a disposizione e che ha incomprensibilmente cercato la vittoria soltanto nei minuti finali, senza neanche troppa convinzione. Difficili da comprendere anche le scelte di formazione di Stojković, che parte con quattro mediani e chiude con quattro attaccanti, passando da un estremo all'altro. Complessivamente meritato il passaggio del turno da parte della Danimarca, per quanto lontana dai fasti dello scorso Europeo.

Gruppo D

Nel girone della favoritissima Francia e della potenziale outsider Olanda, a brillare è in realtà la stella dell'Austria, la squadra migliore ammirata nella prima fase di EURO 2024. O perlomeno quella più organizzata: si vede eccome la mano di un vecchio volpone come Rangnick, abilissimo anche a ruotare i suoi giocatori, con mosse a sorpresa rivelatesi vincenti. Cambiano così i nomi dei marcatori - a segno questa volta i centrocampisti offensivi Schmid e Sabitzer - ma non il livello della prestazione della squadra. L'Olanda, ritrovatasi subito sotto per colpa di una sciagurata autorete di Malen (uno che di professione fa l'attaccante), è costretta a rincorrere per tutta la gara: raggiunge due volte il pareggio, prima con il solito Gakpo e poi con Depay, ma si fa sempre cogliere impreparata dagli austriaci, che alla fine si impongono con uno scoppiettante 3-2.

La vittoria dell'Austria scombussola i piani della Francia, che non va oltre l'1-1 contro la già eliminata Polonia, finendo così nella parte più scomoda del tabellone. La giusta punizione per una nazionale con potenzialità infinite, ma che per ora stenta a decollare e che dipende totalmente dalle folate di Mbappé (finalmente sbloccatosi agli Europei), l'unico a impensierire la porta difesa per l'occasione da Skorupski. Entrambi i gol arrivano dal dischetto, con Lewandowski che risponde al nuovo acquisto del Real Madrid.

Gruppo E

Poche emozioni anche nel girone più equilibrato, quello che vedeva tutte e quattro le squadre a quota tre punti prima dell'ultima giornata. Slovacchia e Romania si accontentano del pareggio, un risultato che del resto permette a entrambe di staccare il pass per gli ottavi. Almeno nel primo tempo, è comunque partita vera tra le due nazionali, con Marin che su rigore risponde al colpo di testa di Duda. Entrambi i marcatori giocano in Italia: insieme alla Bundesliga, la Serie A è il campionato che ha segnato più gol in questo Europeo (13). Nella ripresa i ritmi calano e, inevitabilmente, anche in campo si comincia a fare qualche calcolo.

Beffa enorme per l'Ucraina, che diventa la prima nazionale ad arrivare ultima con quattro punti: i gialloblù pagano a caro prezzo il passo falso nella prima partita, persa malamente per 3-0 contro la Romania. Non si può dire che la fortuna abbia arriso a Rebrov, ritrovatosi a giocare un match da dentro o fuori senza i suoi due giocatori di maggior inventiva (Tsygankov e Mudryk) e con Zinchenko a mezzo servizio. Nonostante un De Bruyne arrivato all'appuntamento in buone condizioni, continua a non convincere il Belgio, specialmente in fase difensiva. Tedesco dovrà studiare delle soluzioni diverse per cercare di contenere Mbappé, Griezmann & C. nel prossimo turno.

Gruppo F

Prosegue il sogno georgiano: clamoroso 2-0 al Portogallo e prima storica qualificazione agli ottavi di finale, per giunta da esordiente. La Georgia è la sorpresa più bella di questo Europeo, nonché la nazionale che per il momento ha espresso sia il miglior portiere del torneo (l'insuperabile Mamardashvili, con 20 parate l'estremo difensore più chiamato in causa), sia l'attuale capocannoniere con 3 reti (Mikautadze, ancora implacabile dagli undici metri). E finalmente sale di livello pure Kvaratskhelia, autore dell'immediato vantaggio e di una prestazione all'altezza del suo smisurato talento. Per il fuoriclasse del Napoli, cresciuto con il mito di Cristiano Ronaldo, anche la soddisfazione di scambiare la maglia a fine partita con l'idolo della sua gioventù, peraltro l'unico titolare schierato dal Portogallo (insieme al portiere Diogo Costa). Brillano un po' tutti nella selezione allenata da Willy Sagnol e funziona particolarmente bene, in entrambe le fasi, l'ambizioso centrocampo a tre composto da due trequartisti di ruolo come Chakvetadze e Kiteishvili e da un incursore come Kochorashvili.

Sorride anche la Turchia di Montella, che - seppur a fatica - riesce ad avere la meglio sulla Repubblica Ceca in una gara scorrettissima, che ha registrato il maggior numero di cartellini estratti (18 gialli e 2 rossi) nella storia degli Europei. Sale in cattedra Çalhanoğlu, che al 50' sblocca l'incontro con una rasoiata di pregevole esecuzione. La Cechia, rimasta in inferiorità numerica per l'espulsione di Barák, rientra in partita con una deviazione vincente di Souček sugli sviluppi di un calcio piazzato, ma si arrende definitivamente nel recupero, quando l'attaccante del Beşiktaş Cenk Tosun chiude definitivamente la contesa. La Turchia passa così come seconda e agli ottavi se la vedrà con l'Austria.

Alberto Farinone

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