Ranieri alla sua terza esperienza alla Roma
Caludio Ranieri

Alla vigilia di una partita per lui emotivamente importante come quella contro il Cagliari, che prima del ritorno all Roma avrebbe dovuto essere la sua ultima panchina, in conferenza stampa Claudio Ranieri è tornato sul cartellino rosso a Mats Hummels che ha condizionato il ritorno degli ottavi di finale di Europa League contro l'Athletic Bilbao, facendo poi il punto sulle condizioni di Paulo Dybala in vista della sfida ai sardi e tirando le orecchie ad Artem Dovkyk.

Ranieri ritratta sull'espulsione di Hummels

Subito dopo il ritorno degli ottavi di finale contro l'Athletic Bilbao, Claudio Ranieri aveva definito come sacrosanto il cartellino rosso rifilato a Mats Hummels dopo appena 11 minuti di gioco, ma a distanza di qualche giorno l'allenatore della Roma ha cambiato parere sulla decisione presa dall'arbitro: "Prima di iniziare con le domande, volevo tornare sull'espulsione di Mats. Avevo detto che era netta perché avevo visto l'immagine dal telefonino e non tutta la dinamica. Credo sia un pochino forzata, non ci sono tutti e 4 i parametri per dire che è una chiara occasione da gol. Credo sia stata severa, la poteva dare, come poteva dare il giallo. In una partita più particolare magari avrebbe dato il giallo e nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Turpin però lo vorrei sempre. A me piacciono questi tipi di arbitri. Di solito non faccio mai interviste dopo la coppa, ma sapete che Cagliari per me è particolare, per cui mi piaceva ribadirlo”.

Ranieri sulle condizioni di Dybala

In dubbio la presenza di Paulo Dybala, che come svelato da Ranieri in conferenza stampa “non è al 100%, ma per me è un punto fermo del prossimo anno, quando sta bene è una Roma differente, lo ribadisco. Dybala quando sta bene vale il prezzo del biglietto, fa giocate che altri non fanno”.

Ranieri tira le orecchie a Dovbyk

Se per Dybala Ranieri ha avuto solo parole al miele, lo stesso non si può dire per quanto riguarda Dovbyk, che non sempre ha convinto nelle ultime uscite in cui è stato chiamato in causa: “Credo in Dovbyk, ma lui deve credere in noi. Noi abbiamo un modus di giocare aggressivo, con determinazione. A lui ho detto 'tu pensi al gol, io penso alla prestazione'. Se non fa una buona prestazione e non fa gol, allora comincio a pensare male. Io quello che chiedo ai ragazzi è la prestazione, poi so che non possono stare sempre al 100%. Ma se non mi dai né prestazione, né gol, mi lasci con l'amaro in bocca. Lui deve lottare, come tutti gli altri, non voglio credere che si sia arreso, me lo deve dimostrare, negli allenamenti e in partita. Poi se si arrende io ho altri 25 giocatori da far giocare”.

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