Il momento difficile è passato. Manuel Locatelli si sta riprendendo la Juventus dopo aver attraversato mesi critici: l'ex Sassuolo ora è un punto fermo per Thiago Motta e racconta la sua metamorfosi a Tuttosport.

Locatelli si vede cresciuto

Dice il play: "Sono maturato tantissimo, come persona e giocatore. In questi tre anni dovevo essere più continuo. Io mi metto sempre in discussione per primo per cui ho un altro anno per migliorarmi. Sono qui tutti i giorni per questo. In questo momento abbiamo più possesso, lo dicono i dati, per cui tocco più palloni. E’ un modo di giocare diverso di cui sono felice. Il tiro in porta? Sì, è un aspetto in cui devo migliorare ma gioco in una posizione che non richiede soprattutto cercare il goal. Mi piacerebbe essere più decisivo, ma se serve che mantenga l’equilibrio della squadra affinché segni qualcun altro va bene uguale".

Le differenze di Thiago Motta con gli altri allenatori

Thiago Motta l'ha già convinto: "Sicuramente la prima impressione che ti dà è la personalità fortissima. E in un club come questo è utile. Mi ha colpito molto, devo essere sincero. E’ un maniacale nel lavoro. Degli altri allenatori che ho avuto il più particolare sicuramente De Zerbi perché è il più matto, lo sa anche lui. Ma è anche la sua dote questa pazzia, lo aiuta a ottenere grandi risultati. Anche Allegri è un grande allenatore".

In campionato il centrocampista vede ancora l'Inter davanti: "Io credo che l’Inter resti la favorita, è la più completa Ma ci sono tante squadre buone, come il Milan che ha fatto un gran derby, il Napoli e noi siamo una grande squadra, non ci dobbiamo nascondere. Ma facciamo un passo alla volta". Infine capitolo Nazionale: "Non bisogna chiederlo a me. Dopo la delusione dell’Europeo mi sono focalizzato ancora di più, anche per centrare questo obiettivo della Nazionale".
 

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