"Milan unica vera squadra di Milano? Sulla mia cravatta ci sono due stelle...". Con ironia il presidente dell'Inter, Giuseppe Marotta, che oggi ha ritirato il 'Premio Liedholm 2024', a margine dell'evento ha voluto replicare a Paolo Scaroni, che ieri aveva detto di essere "il presidente della vera e unica squadra di Milano".

Inter, Marotta replica a Scaroni

"Dipende da che punto di vista - la replica del numero uno dell'Inter - se l'unica squadra di Milano è rappresentata da lui è perché noi rappresentiamo qualcosa di ancora superiore. Ma non voglio far polemiche, Paolo é un amico. Ognuno di noi due, giustamente, cerca di portare avanti il proprio club definendolo il migliore in assoluto. Sulla mia cravatta ci sono due stelle, auspico che presto possa raggiungerle anche il Milan...".

Marotta risponde a Conte

Il presidente nerazzurro ha poi voluto dire la sua anche a proposito dello sfogo di Antonio Conte dopo Inter-Napoli: "Conte è persona intelligente e grande comunicatore, ha il suo obiettivo quando parla - ha spiegato Marotta - l'arbitro era ben vicino all'azione, sicuramente c'è stato il contatto, il piede è stato spostato e quindi era rigore. Se ha voluto spostare l'obiettivo? Non lo so, ma credo che sia stato un episodio neanche determinante, sfortunatamente. Poi il dibattito sul protocollo Var e' un dibattito costruttivo. Con la tecnologia gli errori sono diminuiti e nella fattispecie il rigore era ineccepibile"

Scudetto, Marotta dice la sua

Sul momento dell'Inter, invece, ha detto: "Le nostre performance in Champions mi sembrano di tutto rispetto. In campionato siamo a un punto dalla vetta. Anche lo scorso anno noi eravamo cacciatori e la Juventus era la lepre, ora c'è il Napoli davanti. Quello che cambia rispetto allo scorso anno è che c'è un gruppetto di squadre che meritatamente occupano le posizioni di vertice. E' tutto ancora molto lungo, ci sono tante partite e tanti punti, quindi per ora è fondamentale restare attaccati alla vetta. Poi gennaio e febbraio saranno i mesi determinanti". 
 

Milan, il momento dei rinnovi: Maignan e Gabbia, ma c'è la grana Theo Hernandez
Roma, Montella bloccato in Turchia dalla Federcalcio: Mancini, Potter e ten Hag le ipotesi