Juve, Douglas Luiz già pazzo di Motta: il ruolo di Danilo e la maglia 26 di Davids
Presentazione ufficiale per il centrocampista brasiliano, dall'idolo Adriano alla scelta di lasciare la Premier per vestire il bianconero
E' stata la prima scelta di Thiago Motta, il primo volto nuovo della nuova Juve e oggi Douglas Luiz è stato presentato ufficialmente. Nessun rimpianto per aver lasciato la Premier, il feeling immediato col tecnico, le pressioni dei connazionali Danilo e Bremer, la scelta del n.26: il brasiliano parla di tutto.
I messaggi di Danilo a Douglas Luiz
Si è detto impressionato dalla grandezza di questo club Douglas Luiz, affascinato e non da oggi dal glamour della Vecchia Signora ("Qalsiasi giocatore avrebbe voluto avere questa opportunità e io non sono diverso in questo senso. Appena ho saputo della Juventus ho manifesto il mio interesse ai miei agenti"). Decisivo anche il ruolo di Danilo e Bremer: "Si certamente mi hanno aiutato molto in questa trattativa. Tutti i giorni che mi svegliavo Danilo mi diceva: "Forza Juve". Mi ha parlato del club e mi ha motivato a venire qui. Io ovviamente sapevo dell'importanza di questa società. Però ovviamente con qualcuno che conoscevo era una motivazione in più. Soprattutto se ti dicono che puoi venire qui a fare la differenza".
Il feeling con Thiago Motta
Con il tecnico juventino è stato amore a prima vista: "Sembra che io Thiago ci conosciamo da tanto tempo. È un allenatore giovane e ti da la libertà di comunicare liberamente e parlare di tattica e il nostro rapporto è molto buono. Io come ho detto a lui non ho una preferenza sulla mia posizione, mi piace giocare vicino alla porta. Ma gli ho detto che se l'allenatore o la Juve hanno bisogno di me come numero 6, più difensivo, non avrò problemi a ricoprire questo ruolo. Ma la libertà che lui mi dà in campo credo possa fare la differenza. Io vengo da un campionato che è considerato il più difficile in cui giocare, sono contento di questa esperienza perché mi ha lasciato molto. La Premier League è un grande campionato ma la Serie A non è da meno. In Serie A voglio dare di più. So che giocatore sono, mi sono preparato e mi sento pronto. Gli obiettivi sono la conseguenza del lavoro. A volte è meglio fare un assist che un gol. Nel ruolo in cui gioco bisogna avere intelligenza".
Tra i suoi idoli c'è un ex Inter: "Come punto di riferimento in Serie A direi Adriano l'imperatore. Parlando della Juventus direi Felipe Melo e Danilo che sono dei riferimenti. La mia versalità è quello su cui ho sempre lavorato fin da quando sono giovane. È una cosa su cui lavoro da tanti anni".
La scelta del numero di maglia
Il n.26 che indosserà era quello di Davids: "Avevo visto una foto di Davids era un giocatore che mi piace molto. Usava gli occhialini ed era iconico per me da piccolo. Ma è stata una scelta che ha un mix di tante cose. Era un numero disponibile, la 6 che usavo all'Aston Villa era di Danilo e ci vuole rispetto per i giocatori che sono qui. È stata una coincidenza, è la mia età, c'era il 6 che era il mio numero. È stata una scelta fatta per più fattori".