Milan, Morata e la depressione: Mi vergognavo anche con i miei figli
Il bomber rossonero esce allo scoperto sul problema che ha dovuto affrontare e che l'ha portato a lasciare la Spagna per venire a giocare in Italia
"Quando hai momenti davvero difficili, depressione, attacchi di panico, non importa che lavoro fai, che situazione ti trovi nella vita, hai un'altra persona dentro contro cui devi lottare ogni giorno e ogni notte. Per me è così lasciare la Spagna è stata la cosa migliore, non potevo sopportarlo." Alvaro Morata si confessa a Cadena Cope e rivela il dramma che ha vissuto.
Morata ha temuto di non poter più giocare
Sono stati momenti difficilissimi quelli vissuti dal giocatore. "Ho passato un brutto momento. Pensavo che non sarei stato in grado di rimettermi le scarpette e scendere in campo. Ma devo dire grazie a molte persone, da Simeone, Koke, Miguel Ángel Gil, il mio psichiatra, il mio allenatore... Quello che vediamo in tv e in rete tante volte non è reale. Devi dare un'immagine perché è il tuo lavoro. Ho passato un periodo molto brutto, sono esploso ed è arrivato il momento quando non riuscivo ad allacciarmi le scarpe, correvo a casa perché mi si chiudeva la gola e la vista cominciava ad annebbiarsi."
La crisi prima degli Europei
Morata continua: "Tre mesi prima degli Europei stavo pensando se avrei potuto giocare di nuovo una partita. Non sapevo cosa mi stava succedendo ma era molto complicato e delicato. Mi vergognavo di stare con i miei figli, di uscire... Nemmeno loro volevano andare a fare la spesa, cose che fa un padre normale con i suoi figli. È arrivato un momento in cui mi dicevano così tante cose davanti a loro che mi vergognavo di stare con loro".
La decisione di lasciare la Spagna
Da qui la molla per lasciare la Spagna: "All'inizio pensavo di restare e volevo davvero restare all'Atlético. In un'intervista ho detto che non sapevo se avrei continuato in nazionale a causa della mia età e per altre cose al di fuori calcio... alcuni hanno scritto secondo me alcune notizie eccessive e ho capito che a me in Italia non sarebbe successo"