Luigi De Laurentiis: Che mio padre possa dire cazzate è chiaro
Il presidente del Bari, figlio del patron del Napoli, parla in occasione della presentazione del nuovo tecnico Moreno Longo e attacca il padre
E' stata la delusione dell'anno il Bari, che è riuscito ad agguantare la salvezza solo all'ultima giornata nonostante le aspettative di promozione in A ma ad amareggiare i tifosi sono stati anche i comportamenti della famiglia De Laurentiis, dalle scelte sul mercato alle parole audaci di Aurelio, il presidente del Napoli, su cui è tornato oggi il figlio Luigi in occasione della presentazione del nuovo tecnico Moreno Longo.
Gli sfoghi di Adl che fecero infuriare i baresi
Più di una volta infatti Aurelio De Laurentiis nel corso della stagione ha fatto qualche gaffe, come quando parlò del Bari dicendo "la nostra seconda squadra" o come quando assicurando che sarebbero rimasti fino al 2028 e che "Senza la Filmauro il Bari è destinato fallire". Il figlio Luigi ha provato oggi a metterci una toppa.
Le parole di Luigi De Laurentiis
Ha detto De Laurentiis jr: ""Le parole di mio padre hanno fatto male anche a me. Che mio padre possa dire cazzate penso sia chiaro, a volte ci sono sragionamenti, anche se quando entra nella mia sfera lavorativa diventano dei danni. Mi ha fatto degli sgambetti e in famiglia ci sono state tensioni. Non per difenderlo perché non si può fare, ma credo lui volesse difendere la multiproprietà, ovvero due imprenditori privati che difendono due brand sportivi. Ma questo gruppo investe molti denari, in passato questa squadra è fallita, con noi sarà impossibile. Questo è il massimo investimento che un gruppo come noi potrà fare".
De Laurentiis jr non vuol mollare il Bari
Sull'ipotesi di cessione del club ha aggiunto: "Nel calcio ci sono tanti fondi che i fanno avanti contattando i brand sportivi, oggi il nostro paese ha un grandissimo appeal per gli investimenti. A oggi non è arrivata nessuna proposta vera e concreta, se dovesse arrivare la valuteremmo. Il mio mestiere è anche quello dell'imprenditore, anche altrove ci sono state contestazioni. In passato ci sono state presidenze che hanno fatto fallire il club e nessuno si lamentava, probabilmente questa multiproprietà è un mostro a tre teste. Io comunque non mollerò, ho la voglia di lottare per dimostrare che il mio è un impegno sano e veritiere. Non è questo il luogo per parlare di una cifra. Ho avuto un incontro con degli americani, ma non ho la volontà di parlarne pubblicamente per questioni di business. Se dovessero arrivare ne parlerò chiaramente pubblicamente".
Luigi De Laurentiis fa mea culpa
Quindi l'analisi della stagione da brividi: "Vengo da un periodo che dire difficile è dir poco. È stato un anno faticoso, pieno di errori e sfortune, senza gli infortuni non ci saremmo trovati a lottare per i playout. Abbiamo sbagliato il silenzio dopo la finale playoff, questo ritardo ci è costato tanto. Non mi sottraggo da colpe e responsabilità per aver preso decisioni errate, nel calcio può accadere. Penso che un anno così può insegnare tanto, non lo auguro a nessuno perché ho vissuto un senso di impotenza. Il mercato di gennaio è stato l'errore più importante. Il budget è quello dell'anno scorso, che in passato ha permesso a squadre come il Frosinone di andare in Serie A, tutto dipende dalle risorse umane che vengono scelte, oggi c'è un nuovo ciclo, con una direzione sportiva ancora più forte. A chi pensa che possiamo vivacchiare voglio ricordare che siamo arrivati a un passo dalla Serie A. Siamo ambiziosi, abbiamo un budget che può permetterci di farlo. Anche i prestiti non sono per forza negativi, possono aiutarci".