Marchisio avvisa il Napoli: Con Conte si rischia infarto in allenamento
L'ex centrocampista della Juventus racconta un aneddoto sui metodi del neo-tecnico azzurro quando era sulla panchina bianconera
I napoletani impareranno a conoscerlo - almeno a parole - mercoledì nel corso della conferenza di presentazione in grande stile a Palazzo Reale, i giocatori invece inizieranno a capire chi è Antonio Conte sin dai primi giorni di ritiro a Dimaro, ovvero dal 10 luglio in poi quando partirà la prima parte della preparazione estiva. Che il tecnico leccese sia maniacale, ossessivo e amante della disciplina è cosa nota ma a rivelare alcuni aneddoti sui medoti che ha adottato in passato è Claudio Marchisio.
Marchisio ricorda l'esperienza in ritiro a Philadelphia
L'ex centrocampista della Juventus di Antonio Conte, ha raccontato gli allenamenti del tecnico salentino in un’intervista a Giulia Mizzoni e le sue parole non potranno non spaventare un pochino i calciatori azzurri.
Dice Marchisio: "Il primo anno in ritiro con lui andammo a Philadelphia, beccammo 10 giorni di caldo infernale, con tanta umidità. Atterriamo lì a ora di cena, per maltempo rimaniamo aeroporto, erano le 10.30 di sera. Pensavo di andare in albergo a mangiare velocemente e poi a dormire perché all’indomani mattina ci sarebbe stato l’allenamento. Invece arriviamo e non vediamo nessun albergo».
Matri rischiò l'infarto
Marchisio continua a raccontare: «Alle 10:30 Conte ci aveva portati a correre, nonostante il fuso orario e tutto quanto. Noi correvamo solo in mutande e in Gps, a causa del caldo. C’era Matri, ma anche altri, che avevano quasi 200 battiti e il preparatore atletico li chiamò e li fece fermare perché rischiavano l’infarto. Ausilio mi raccontò la stessa cosa sul primo ritiro dell’Inter in Indonesia. Arrivarono la sera tardi e fecero allenamento a mezzanotte. Poi il giorno dopo alle 6 del mattino altro allenamento. E’ la sua mentalità».