Un ciclo vincente di scudetti in serie nella prima versione e tre anni difficili chiusi con un esonero nella seconda. Le due vite di Allegri in bianconero (difficile ipotizzarne una terza) hanno avuto esiti diversi. Onori e gloria per cinque anni, poi le difficoltà e i problemi che hanno stressato anche il tecnico, esposto ai sette venti nel momento più delicato ma almeno la rottura è stata meno traumatica di quanto sembrava fino a poch giorni fa.

La risoluzione del contratto di Allegri

Non si può parlare di pace vera e propria ma quantomeno la faccia è salva. Stretta di mano tra il tecnico livornese e la società, niente ricorso a Tribunali e giudice del lavoro dopo le durissime rispettive missive culminate con la lettera di licenziamento per giusta causa fatta recapitare ad Allegri quando era a Londra per assistere alla finale di Champions.

C'è stata dunque la risoluzione del contratto, che sarebbe scaduto solo nel 2025, ed ora Allegri è libero di trovarsi un’altra squadra. Un aiuto per chiudere in questa maniera è arrivato direttamente da John Elkann, che come dimostrato in questi mesi punta a tenere la Juventus lontana dai tribunali. E anche il caso Allegri lo conferma. 

La mossa decisiva di John Elkann

L'ad di Exor e il tecnico si erano visti a Wembley per la finale di Champions, dopo il primo incontro una settimana prima al Gp di Montecarlo e lì si dovrebbero essere distesi definitivamente gli animi e si è arrivati a un accordo: Allegri, che aveva un contratto fino al 30 giugno 2025, incasserà una cifra dai 4 ai 5 milioni di euro, a fronte di uno stipendio da 13 milioni lordi che arrivava a 20 includendo lo staff. Anche se il vero importo resterà top secret come previsto anche dall’accordo. 

«Sono contento» sono state le prime parole di Max uscendo dall’appartamento nel quale si era conclusa la trattativa e non da un ufficio di avvocati.

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