Milan, Pellegatti fa chiarezza sulla storia dei fondi cui non interessa vincere
Traccia un bilancio del Milan degli ultimi anni Carlo Pellegatti nel suo editoriale per Milannews. Questi i passaggi principali
A volte è difficile rendersi conto che cosa sia successo da quel lontano 25 agosto 2019. Parte un altro campionato del Milan del fondo Elliott. Eh sì, il Milan dei fondi, che non vogliono vincere, che, dammi retta, venderanno per autofinanzarsi, che del Club a loro non interessa nulla .In panchina Giampaolo, in campo a Udine questi giocatori: Donnarumma in porta. Difesa con Calabria, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez. A centrocampo Borini, Calhanoglu, Paquetà, in attacco Suso, Piatek e Castillejo. Voglio ricordare la formazione di Firenze: Maignan in porta, Calabria, Tomori, Thiaw, Florenzi, a centrocampo Bennacer, Reijnders, in avanti Chukwueze, Loftus-Cheek, Leao con Giroud punta centrale. Entrato nel secondo tempo Pulisic e assente il terzino più forte al mondo, Theo Hernandez. Un merito di Pioli? Non se ne è accorto nessuno, vista la mole di occasioni create. Una rivoluzione totale.
Dopo quattro anni e mezzo, il bilancio dei fondi, che non vogliono vincere nulla, che pensano solo ai loro investitori, non mi sembra proprio malaccio. In Italia, il Milan ha vinto uno Scudetto, dopo un secondo posto, confermando in questa stagione che il piazzamento in Champions League sia ormai diventato normalità assoluta. A guidare il Club, ahinoi, un altro fondo, Redbird di Gerry Cardinale. Un altro al quale non interessa vincere. Intanto sta portando avanti un progetto in Italia quasi incredibile: la costruzione di un nuovo stadio. Dopo aver finanziato, con l’aiuto certamente della cessione di Tonali, una ricca campagna rafforzamento che ha dato risultati eccellenti. Nel Milan giocano quattro giocatori in doppia cifra. Proprio Loftus-Cheek e Pulisic due campioni di valore assoluto. Poi Giroud, un attaccante straordinario, e Leao, in crescita continua e entusiasmante . Quale voto dare alla stagione è certamente presto affermarlo. Intanto posso dire che mi sia divertito molto in giro per l’Italia e per l’Europa!