Lukaku Napoli
Lukaku Napoli

Erano mesi, forse anni che non parlava così a cuore aperto. Romelu Lukaku si confessa al Corriere dello sport e parla di tutto, dal rapporto con Conte ai problemi al Chelsea, dall'amore per Napoli al divorzio traumatico con l'Inter.

Lukaku e l'Inter

La verità su cosa sia davvero successo tra Lukaku e l'Inter chissà quando si saprà. Lui oggi usa parole morbide, senza svelare però nulla: "Io non ho mai odiato l'Inter, mai. Se qualcuno ha parlato, soprattutto in quel periodo, quel qualcuno non ero io. Lautaro? Non l'ho più sentito? È un ottimo giocatore e un ottimo ragazzo, merita tutto ciò che di bello gli sta capitando. Ha lavorato tanto per questo. Per il campionato uno come lui è prezioso, più i giocatori sono forti e più è prestigiosa la Serie A. Lo Scudetto me lo gioco proprio con lui e con l'Atalanta e la Juve, che è a meno sei".

Il rapporto con Mourinho

Nessuno screzio invece con Mourinho nell'anno in giallorosso: "È successo qualcosa tra me e Mourinho a Roma? Assolutamente no. José è un vincente, l'ho avuto due volte, prima a Manchester e poi alla Roma. Qualcosa è accaduto tra lui e non so chi e non volevo mettermi in mezzo. Di José non parlerò mai male, alla Roma non aveva una squadra top, ma è andato fino in fondo. Gli auguro sempre il meglio, anche in Turchia sta facendo cose fantastiche".

La dieta ferrea

Dopo aver ricordato le difficoltà al Chelsea ("ero fuori dal progetto con Aubameyang e Ziyech, ci facevano cambiare nello spogliatoio delle giovanili") Lukaku rivela che prima di conoscere Antonio Conte odiava giocare spalle alla porta. Al Chelsea lui fu molto chiaro: 'Se non migliori questo aspetto non puoi giocare con me'. Zero alternative. Lo devo ringraziare perché quello che era il mio punto debole si è trasformato in una qualità. Io cerco sempre di essere dominante, se sono dominante il gol lo faccio e comunque aiuto i compagni. Il mio peso? In Inghilterra avevano una percezione sbagliata. All'Inter ero centouno chili, qui a Napoli novantanove. Ma il mio peso forma è centodue. Novantanove, e non so perché. Alla mattina non mangio mai, seguo una dieta ferrea".

Il bomber spiega perché ha deciso di tornare in nazionale ("Con Rudi Garcia ho parlato una sola volta per mezz'ora, mi ha spiegato a grandi linee cosa intende fare. Aspetto di incontrarlo nuovamente. Non ho mai pensato di lasciare la nazionale dove si sta affacciando una generazione nuova") e chiude elogiando Napoli: "Qui a Napoli rappresentare un popolo intero è davvero stimolante, tutto mi riporta alla squadra, alla passione. Il magazziniere tifa Napoli, il cuoco e gli impiegati anche. L'energia che la gente trasmette è incredibile"

Roma all'ultimo respiro, Shomurodov e Ranieri svelano il segreto della vittoria sul Bilbao
Milan, Conceicao prepara la rivoluzione con il Lecce e Furlani incontra Cardinale