Nicolò Fagioli è solo l’ultimo dei prodotti della Juventus Next Gen a cui la Vecchia Signora rinuncia per fare plusvalenza. Infatti, negli ultimi anni i bianconeri hanno trovato un modo sostenibile per riempire le proprie casse: monetizzare tramite la cessione dei giovani talenti cresciuti nel vivaio.

L’addio di Fagioli

Prestito oneroso a 2,5 milioni con obbligo di riscatto a 13,5 milioni (a cui vanno aggiunti circa 3 di bonus): questa è l’operazione che ha portato Nicolò Fagioli alla Fiorentina negli ultimi giorni di questa finestra invernale di calcio mercato. Dopo 10 anni in bianconero, il centrocampista piacentino è stato relegato ai margini del progetto di Thiago Motta, e da qui la decisione della dirigenza bianconera di monetizzare tramite la sua cessione.

Next Gen: una fucina di incassi

La scorsa estate, Fagioli aveva già visto partire molti dei compagni cresciuti con lui nell’U23. Il primo della lista è Dean Huijsen, passato al Bournemouth a titolo definitivo per circa 15 milioni (dilazionabili in 5 esercizi). Volano in Inghilterra anche il centrocampista Enzo Barrenechea e l’esterno Samuel Illing-Junior, entrambi ceduti all’Aston Villa a titolo definitivo, rispettivamente per 8 e 14 milioni, a cui vanno aggiunti eventuali bonus.

Il "rumore" per Soulè

Sicuramente più rumorosa fu il passaggio di Mathias Soulè alla Roma (per circa 30 milioni), dopo la grande stagione passata in prestito al Frosinone. Ai circa 90 milioni appena citati, vanno aggiunti i 4,5 più bonus che il Venezia dovrà versare nelle casse bianconere al termine del prestito di Hans Nicolussi-Caviglia.

 

Fabio Aprile

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