Roma, dopo la tuta anche le magliette e i Friedkin prendono posizione
E’ stato un caso quello della tuta della Roma, troppo “celeste Lazio”: maglia tirata e procedimento disciplinare nei confronti del responsabile. Ma la storia non è finita
Troppo celeste su quelle tute e la presentazione dell’ultimo prodotto della Roma diventa un caso tra i tifosi. Lo sponsor Adidas ha presentato una tuta dal look vintage ma a far storcere il naso ai tifosi sono stati i colori, o meglio un colore: un celeste presente al centro della felpa che ai fan giallorossi non è proprio piaciuta.
Roma, la petizione contro la “tuta”
Al momento della presentazione i tifosi della Roma hanno subito premuto il pulsante di allarme, al centro della polemica il colore celesta presente sulla tuta che ricordava troppi i colori sociali della Lazio, e nella Capitale questo diventa subito “peccato capitale”. I tifosi giallorossi non hanno perso un minuto e hanno subito dato il via a una petizione online per indurre la società a fare un passo indietro.
Michael Wandell sotto accusa
Il passo indietro è arrivato immediatamente da parte della città che ha deciso di togliere la tuta dal mercato sostenendo che il prodotto verrà ridisegnato nel rispetto della storia della Roma. E è arrivato anche il colpevole: visto che la società ha comunicato anche l’apertura di un procedimento disciplinare nei confronti di Michael Wandell, chief commercial and brand officer, che è stato sospeso dalle sue funzioni dopo aver approvato la messa in commercio del capo di abbigliamento.
Roma, anche la maglia finisce nel mirino
Ma l’ondata di polemica dei tifosi della Roma non si è fermata alla tuta con troppo biancoceleste. E’ stata presentata anche la maglia bianca che vestirà la squadra di Daniele De Rossi. Una maglia che non ha tutti è piaciuta con al centro uno “schizzo” che rappresenta un’anfora. I tifosi della Roma hanno fatto subito partire una nuova protesta ma c’è stato chi ha provato a spiegare il motivo di quella scelta sostenendo che il disegno sulla nuova maglia rappresenta in realtà il simbolo di uno dei quartieri più simbolici della Capitale: Testaccio.