F1, Hamilton: prima foto in tuta Ferrari ma il Telegraph scatena la bufera
Nel secondo giorno con la Ferrari ecco la prima foto in tuta rossa di Lewis Hamilton che si prepara al primo test a Fiorano. Intanto è bufera sul tabloid inglese
La prima foto non si scorda mai. Non diceva proprio così il detto. Ma rende l'idea dell'eccitazione crescente attorno a Lewis Hamilton dopo il suo arrivo in Ferrari. E se le prime immagini del campionissimo in giacca e cravatta hanno portato i suoi connazionali giornalisti a sparare i soliti luoghi comuni sull'Italia, in serata del suo secondo giorno a Maranello è arrivata anche l'istantanea di Hamilton con la tuta rossa. E stavolta non si tratta di un fotomontaggio.
La prima foto di Hamilton con la tuta Ferrari
Tre giorni di full immersion con la Ferrari. Lewis Hamilton si sta calando alla grande nella sua nuova casa. Da ieri c'è un grande entusiasmo attorno al 7 volte campione del mondo inglese da parte dei tantissimi ferraristi assiepati lungo i cancelli di Fiorano. Alcuni di loro nel primo giorno hanno avuto la possibilità di salutarlo dal vivo.
E in serata del secondo giorno è arrivata la tanto attesa foto di Hamilton con la tuta rossa della Ferrari. Finora ci eravamo cibati solo di fotomontaggi fatti dall'IA o da geniali grafici. Ma vedere Lewis dal vero vestito di rosso Ferrari fa davvero un certo effetto.
La gaffe del The Telegraph: boss mafioso
In principio era stato Lando Norris. Il pilota della McLaren connazionale di Hamilton, tra i commenti sotto alle prime foto di Hamilton, elegante con la Ferrari F40 in piazzale Schumacher a Maranello, ad aver scritto: “Don”.
Molti l'hanno notato ma in pochi ci hanno fatto caso, al massimo un sorriso. Poi il The Telegraph ha calcato la mano. La testata inglese in un articolo a firma Tom Cary ha titolato molto antipaticamente“Dentro il primo giorno di Lewis Hamilton alla Ferrari: lo shoot fotografico dell’outfit da boss mafioso e con la F40″, per poi rincarare la dose nel pezzo: “Con un aspetto più da boss della mafia che da pilota automobilistico…“.
Vien da dire che mancavano solo riferimenti ad altri stereotipi e luoghi comuni, tipo pizza, spaghetti e mandolino.