Al primo posto lui c'è abituato, parla la sua carriera, ma ad essere primo col Napoli dopo sei giornate forse non ancora. Antonio Conte preferisce buttare acqua sul fuoco e fare il pompiere a due giorni dalla gara col Como.

Per Conte il Como è la rivelazione del campionato

Conte attacca: “Il primo posto si gestisce lavorando seriamente, siamo solo all'inizio, è un periodo di assestamento per tutti ma è importante mettere fieno in cascina per i momenti più duri. Ora c'è il Como di Fabregas, l'ho avuto al Chelsea e ho sempre pensato che potesse fare l'allenatore, faceva tante domande, era curioso e sta facendo un bel percorso. Il Como è la rivelazione del campionato, poteva fare 9 punti in 3 gare, è una squadra in salute e con grande qualità. Se giocare di venerdì è un vantaggio? Se vinciamo sì ma non abbiamo ancora vinto. La pressione di essere primi è una cosa cui dobbiamo abituarci, rientra nella mentalità vincente che dobbiamo avere. La storia però dice che a vincere è chi spende di più e chi ha il monte ingaggi più alto, se qualcuno mette pressione a noi io dico: hai voluto la bici? Ora pedala e forte".

Il Maradona è tornato a riempirsi ma avere uno stadio di proprietà resta un quid in più per Conte: “In Inghilterra si resta a bocca aperta, sono step che in Italia bisognerà fare ma non mi piace l'idea di abbattere gli stadi storici come San Siro o l'Olimpico: vanno migliorare le strutture ma mi dispiacerebbe se diventassero pezzi da museo”.

Conte difende Lukaku

Lukaku è all'asciutto da due gare ma per Conte sta crescendo: “Sta lavorando con gli stessi carichi degli altri ma ha bisogno di lavori specifici, per me sposta sempre gli equilibri quando scende in campo. In generale tutti lavoriamo per provare a migliorare sotto tutti i punti di vista, mi piace vedere la disponibilità dei ragazzi a imparare cose nuove. Margini di miglioramento ci sono su tutto ma stanno crescendo anche a livello caratteriale, di voglia e di determinazione".

Kvara è uscito arrabbiato dopo il cambio col Monza: “Non ho visto, non so se era arrabbiato con se stesso, ha fatto quello che doveva fare, era un po' nervoso per le decisioni dell'arbitro, ha preso anche un giallo ma è un nervosismo che mi fa piacere perché vuol dire che è presente, anche se con l'arbitro è meglio che stia tranquillo. Emotivamente lo vedo coinvolto e a me va bene così”.

 

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