Ex sindaco Napoli scatena il caos: Si facciano curare napoletani che tifano Juve
Hanno fatto molto rumore le parole dette dall'ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris alla tv napoletana Televomero durante il programma sportivo "Il bello del calcio". Parlando di tifo, De Magistris ha detto:
«A Napoli la città e la squadra sono un’unica cosa. Quindi a Napoli essere tifoso di un’altra squadra non è un delitto e non bisogna eccedere, ma è un qualcosa di che ti fa mettere in anti-tesi anche con la città. Rischi di diventare l’anti-napoletano. C’è una discriminante sociale? Non può esistere che a Napoli uno sia tifoso della Juve. Quindi è un problema da curare, che gestisci come dallo psicologo, dall’antropologo, vai in psicoanalisi».
Divampa la polemica sui social. Attacca Fabio Ravezzani. Il direttore di TeleLombardia scrive su twitter: "Se un ex sindaco di Milano o Torino facesse un simile ragionamento verso chi tifa Napoli lo considererei un troglodita"
Fioccano le reazioni: "A volerla dire proprio tutta, sarebbe considerato non solo un troglodita, ma da molti anche un razzista" e poi: "chi è di Torino tifa Juve o Toro nessuno sceglie di tifare il napoli che è un piccolo club regionale tifato solo in Campania, invece a napoli ci sono molti che preferiscono tifare Juve perchè è un grande club tifato in tutta Italia, ma i napoletani non se ne fanno una ragione"
C'è chi osserva: "Un tantino discriminatorio, quantomeno. Visto che siamo nell’era dell’inclusione e della lotta al razzismo temo che paragonare il tifo a un problema da curare (una malattia) sia estremamente pericoloso, oltre che stupido" e ancora: " Magistrati, comici, giornalisti, scrittori, dovrebbero essere più misurati, usare la testa,ammorbidire il clima tra le frange più estreme. Ossessionati peggio di loro, hanno perso lucidità ed equilibrio" e infine: "Il fatto che questo soggetto abbia occupato la carica di sindaco di Napoli è un problema di pochissimo conto. La gravità della cosa è dal fatto che quelle parole a dir poco indegne provengano dalla bocca di un (ex?) pubblico ministero"