Open Var: l'Aia dà ragione alla Lazio, era rigore contro la Juve. La sentenza sul gol dell'Inter
Tanti i casi discussi all'interno di Open Var su Dazn. A chiarire gli episodi da moviola in studio c'è il dirigente dell'Aia Antonio Damato che parte da Inter-Empoli per il gol contestato di Dimarco
"Ho ascoltato la spiegazione di Marelli e mi trova d'accordo. L'attaccante dell'Inter Thuram parte da posizione di fuorigioco, ma il gol fa parte di una nuova azione, in quanto il difensore dell'Empoli - Bereszynski - dà inizio a una nuova azione con la sua giocata. Il pallone arriva da lontano, lento, non è pressato: dà inizio a un nuovo possesso, quindi riteniamo il gol dell'Inter regolare. Se Thuram fosse in fuorigioco non ci sarebbero comunque margini d'intervento per il VAR. In casi di fuorigioco millimetrico o dubbio la bandierina del guardalinee deve stare giù, quella è l'indicazione. Poteva alzarla al momento del rinvio di Berezynski perché era conclusa l'azione".
Ha fatto discutere anche il rigore invocato dalla Roma contro il Lecce per il contatto su Zalewski, questo l'audio del VAR: l'arbitro Marcenaro chiude "per me aveva già toccato", dal VAR Paterna e Di Paolo confermano "Gioca la palla, questo diventa uno scontro di gioco. Non c'è imprudenza, è tutto regolare". Damato assolve tutti:
"E' molto più uno scontro di gioco, ci sentiamo di avallare l'operato del VAR. Il portiere del Lecce sullo slancio si scontra con il suo compagno di squadra e vanno entrambi su Zalewski. Lo cataloghiamo come scontro di gioco che scaturisce da una dinamica normale. Se fosse stato fischiato rigore in campo il VAR avrebbe fatto silent check. In un caso o nell'altro la decisione sarebbe rimasta quella di campo". Sulla protesta di Daniele De Rossi relativa alle regole ("Devono essere uguali"), Damato commenta: "Sicuramente il calcio è uno sport di contatto e si espone a episodi che non sono bianchi o neri ma stanno nel mezzo e si espongono a interpretazioni, in cui la decisione la prende l'arbitro di campo e il VAR interviene solo di fronte a chiaro ed evidente errore. In questo caso se l'arbitro avesse fischiato rigore, il VAR avrebbe avuto elementi per fare silent check. Non essendo una dinamica chiara da on field review, rimane la decisione di campo".
Un passo indietro e si torna sil rigore chiesto dalla Lazio per trattenuta di Bremer su Zaccagni, l'audio dell'azione: il VAR nota la trattenuta, ma la ritiene ininfluente ("Il pallone non va neanche lì"). Il commento di Damato: "Gli episodi non sono facilmente assimilabili ed equiparabili. In questa partita sottolineamo l'ottima prova del giovane arbitro Colombo. In questo caso il suo focus è verso il pallone, non può vedere cosa accade. Vediamo una trattenuta evidente e plateale su Zaccagni, non conta dove va il pallone. Bremer manifesta un totale disinteresse al gioco, avremmo preferito una revisione di questa azione. Qua al VAR c'è Mazzoleni che è esperto e una grande risorsa, ma in questo senso andava richiesto l'on field review all'arbitro. Vero che il pallone non va lì, ma alla fine con un cross verso la porta Zaccagni avrebbe potuto provare ad andare. Già solo per il disinteresse di Bremer nei confronti dell'attaccante è passibile di calcio di rigore, l'arbitro non poteva vedere".