Rafael Leao con la maglia rossonera del Milan
Rafael Leao con la maglia del Milan

Se il calendario fosse meno intasato, in presenza di un'alluvione come quella che ha messo in ginocchio Bologna e l'Emilia Romagna non ci si porrebbe proprio il problema: rinvio della partita a data da destinarsi, magari con recupero fissato tra una quindicina di giorni, e tutte le energie concentrate a risolvere problemi più urgenti: spalare il fango, restituire le proprie case e le proprie aziende a migliaia di cittadini, dare sollievo agli sfollati. Invece le energie la Lega Serie A le ha spese per tutta la mattinata a cercare di risolvere il pasticcio di Bologna-Milan. Che, visto il proliferare di impegni e la moltiplicazione infinita delle partite, si potrebbe recuperare - forse - solo a febbraio. Ne è nato un valzer stucchevole: si gioca a Bologna a porte chiuse, anzi a Como, oppure magari a Empoli. Fino alla presa d'atto della realtà: forse questa partita bisognerà rinviarla per forza. 

Bologna-Milan rinviata? Franco Ordine furioso

Ovviamente per i meccanismi perversi secondo cui il calcio si sente sempre e comunque al centro di tutto, la “colpa” del rinvio è dell'alluvione e di un sindaco che ha chiuso inspiegabilmente lo stadio cittadino situato proprio in una delle aree più colpite dall'emergenza. A scagliarsi con forza contro Matteo Lepore è Franco Ordine, esperto e navigato giornalista, con un Tweet al vetriolo: Bologna-Milan verso il rinvio. Passa il precedente pericoloso che un sindaco decide sul campionato arrogandosi poteri di Prefetto e protezione civile. Prima data utile per il recupero febbraio 2025. Col Napoli Theo e Reijnders sconteranno le squalifiche. Addio regolarità”.

Il caos di Bologna-Milan e “Show must go on”

Insomma, il problema principale più che garantire i diritti degli abbonati del Bologna, degli stessi tifosi rossoblu, ma anche di quelli del Milan, sarebbe la regolarità del campionato che verrebbe meno visto che, in presenza di eventi atmosferici eccezionali, una partita viene rinviata. E se non l'avesse deciso il sindaco, perché alla Lega non è venuto in mente di posticipare il match? Davvero avrebbe preferito giocare a porte chiuse, magari in un altro stadio come Como o Empoli, o addirittura assegnare il 3-0 a tavolino in favore del Milan per la mancata disponibilità dello stadio del Bologna? Anche se si fosse giocato al Dall'Ara aperto a tutti, del resto, quelli della curva bolognese avevano fatto sapere che loro allo stadio non ci sarebbero andati: avrebbero spalato fango e detriti. I Queen cantavano “Show must go on”: ma quale spettacolo è quello che deve andare avanti a ogni costo, anche in spregio del buon senso? 

 

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