Vieri e l'addio all'Inter
Vieri e l'addio all'Inter

Con Massimo Moratti ha fatto pace di recente, dopo tantissimo tempo. Un incontro per rompere il ghiaccio, abbracciarsi e mettere una pietra sopra tante polemiche nate quando l'ex presidente dell'Inter fece spiare il bomber prima del divorzio traumatico ma all'epoca dei fatti la polemica fu feroce. Christian Vieri ricorda come andarono le cose in un'intervista a Prime.

Vieri fu chiamato traditore per il passaggio al Milan

In particolare Vieri sottolinea come la decisione di andare al Milan gli costò l'etichetta di traditore, queste le sue parole: "Altri giocatori avevano già fatto questa cosa, però ero io e quindi... Tanto casino, clamore, perché ero stato un idolo per i tifosi, ma lì ero arrabbiato con il direttore, con la società, quindi vado via. Poi io sono di coccio: mi aspettavo che il presidente mi chiamasse e mi dicesse di rimanere, e io sarei rimasto. Non è arrivata la chiamata, io ero sempre inca**ato perché giocavo un po' di meno, un po' di problemi qua e là, il direttore ha messo del suo, e decido di andare via".

Vieri ammette il dispetto all'Inter

Vieri prosegue e aggiunge: "Chiamo il mio procuratore e gli dico: "Senti se a Madrid hanno bisogno". Mi dice che in quel momento non avevano bisogno, e in quei giorni mi arrivò un'offerta dal Milan, e io sono andato subito. Un po' per dar fastidio all'Inter, un po' perché volevo andare in una grande squadra: non è che perché vado via dall'Inter, dove sono stato bene, e allora devo smettere con il calcio. Sono andato là, ma la mia prima scelta era l'Atletico Madrid: forse loro non mi volevano perché pensavano che andassi sempre in discoteca e che avrei fatto casini..". 

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