Alvaro Morata in maglia Milan
Alvaro Morata in maglia Milan

Per Rafa Leao è il momento più difficile degli ultimi anni. A scuotere l'attaccante portoghese è Alvaro Morata. L'attaccante si confessa a The Athletic e affronta anche il caso del compagno di squadra reduce da tre panchine di fila ma che domani dovrebbe tornare titolare contro il Real Madrid in Champions.

Per Morata Leao è il n.1

Morata ha solo belle parole per Leao: "Rafa ha talento. È il miglior giocatore della squadra e deve solo continuare a fare quello che sta facendo. È solo una fase e, spesso, è così per i giocatori d'attacco. Un grande gol o uno facile saranno sufficienti per fargli ritrovare la fiducia. Non è facile. Tutto ciò che fa Rafa fa rumore, ma è importante per noi e abbiamo bisogno di lui. Lo sa perfettamente. Sta lavorando sodo ed è solo una fase. Il suo momento arriverà e ci farà vincere".

Le chances del Milan per Morata

L'attaccante continua: "Se il Milan può tornare competitivo per vincerla come in passato? Nel calcio non si sa mai. L'anno scorso il Borussia Dortmund non stava andando bene in campionato o in generale, ma hanno raggiunto comunque la finale di Champions League. E chissà se il tiro di Fullkrug fosse entrato e non avesse colpito il palo forse il Borussia ora sarebbe campione d'Europa. Questa è la bellezza della Champions League. Ogni anno ci sono squadre che nessuno si aspetta. Dobbiamo crederci. Siamo il Milan e dobbiamo puntare a vincere tutto. Se perdi contro una squadra di vertice è perché è la Champions League, ma siamo obbligati a pensare di potercela fare. Dobbiamo pensare che sia possibile".

Real-Milan è sempre una gara speciale

Per Morata Milan e Real hanno la stessa aura: "È esattamente così. Prima di venire a Milano tutti mi dicevano che l'aria che si respira qui è diversa. Basta venire a mangiare al ristorante qui a Milanello. Ti guardi intorno e vedi tutti i giocatori che hanno vinto trofei con il Milan. Per me, il Milan ha sempre avuto un ruolo importante nella storia del calcio". Poi sul suo ritorno al Bernabeu: "Non penso che le cose siano cambiate molto. Ma ne sono consapevole e mi aspetto di essere fischiato e tutto il resto. È normale".

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