EURO 2024: il punto sulla seconda giornata
Già avanti Germania, Spagna e Portogallo. Ridimensionate Italia e Turchia, deludente l'Inghilterra
Gruppo A
I padroni di casa staccano il pass per gli ottavi di finale segnando un gol per tempo all'Ungheria, con una prestazione meno esaltante rispetto a quella inaugurale ma comunque ancora convincente. Sugli scudi sempre Jamal Musiala, che sblocca l'incontro dopo ventidue minuti di gioco: è lui, in questo momento, il giocatore più importante per la Germania. La nazionale magiara parte forte, ma con il passare del tempo si spegne; a chiudere i conti ci pensa quindi Gündoğan al 67', bravo a concludere un'avvolgente azione corale. Pur mostrando qualche progresso rispetto alla sconfitta maturata con la Svizzera, l'Ungheria di Marco Rossi è ora a un passo dall'eliminazione: un eventuale successo nell'ultima giornata contro la Scozia potrebbe infatti non bastare.
Passi avanti anche per Robertson e compagni, che contro la Svizzera strappano un prezioso punticino grazie a un tiro di McTominay deviato da Schär nella propria porta: la Tatan Army può ancora sperare nella prima storica qualificazione alla fase eliminazione diretta di un grande torneo per nazionali. Gli uomini di Murat Yakin si giocheranno invece il primato contro la Germania. Poco prolifici davanti (l'emblema, in tal senso, è Ndoye del Bologna: fa tutto bene, ma rimane poco lucido davanti alla porta), gli elvetici ritrovano però l'eterno Shaqiri, in gol con un'autentica prodezza: aspettando Cristiano Ronaldo, l'esterno 32enne è in questo momento l'unico giocatore a essere andato a segno in tutte le edizioni di Mondiali ed Europei dal 2014 a oggi.
Gruppo B
Fiumi d'inchiostro sono già stati versati per raccontare la disfatta dell'Italia contro la Spagna in una gara senza storia, che soltanto per merito di Donnarumma si è conclusa con una sconfitta di misura. Le Furie Rosse si sono dimostrate superiori in tutto e per tutto: nel palleggio, ma anche negli affondi offensivi, affidati ai micidiali uno contro uno dei giovanissimi Lamine Yamal e Nico Williams, quest'ultimo apparso semplicemente immarcabile (serata da incubo per Di Lorenzo). Nonostante la gran mole di gioco e le tante occasioni create, però, ai ragazzi di de la Fuente è servita una sfortunata autorete di Calafiori per vincere una partita dominata in lungo e in largo, nella quale non hanno subito neanche un tiro in porta. Nulla è ancora perduto per gli Azzurri, che contro la Croazia avranno due risultati su tre a disposizione: lecito però porsi delle domande, anche di natura tattica (perché convocare così tanti laterali abituati a giocare in un 3-5-2 per poi puntare su un modulo differente? Perché lasciare a casa quei pochi esterni in grado di saltare l'uomo, come Orsolini e Politano?). Luciano Spalletti in queste ore avrà di che riflettere.
Non se la passa certo meglio la Croazia, che se la vede brutta con l'Albania (subito in vantaggio, questa volta con Laçi), poi nella ripresa riesce in qualche modo a ribaltare il risultato nel giro di due minuti grazie a Kramarić e all'ennesimo autogol di questo Europeo e infine si fa raggiungere allo scadere. Grande protagonista, nel bene e nel male, il centrocampista difensivo Gjasula, che segna due reti: la prima nella propria porta, la seconda in quella avversaria. Croati e albanesi ancora in corsa, ma per qualificarsi dovranno vincere a tutti i costi rispettivamente contro Italia e Spagna (già sicura del primo posto).
Gruppo C
Impresa soltanto sfiorata dalla Slovenia, che accarezza il sogno di battere la Serbia e di compiere un decisivo passo in avanti verso la prima qualificazione alla seconda fase della sua storia: a riportarla sulla terra ci pensa Luka Jović, ormai specializzatosi (anche in maglia rossonera) a segnare gol pesanti da subentrato. L'attaccante del Milan era entrato in campo dopo un'ora di gioco al posto di uno spento Vlahović, in tempo per vanificare il vantaggio sloveno siglato dal terzino destro Karničnik, bravo a concludere un'azione da lui stesso iniziata.
Identico risultato anche nell'altro match del girone, quello fra Danimarca e Inghilterra, che si ritrovano di fronte a tre anni di distanza dalla semifinale dello scorso Europeo. Tre Leoni avanti con Harry Kane, che approfitta di una sbavatura della retroguardia danese, ma raggiunti già nel primo tempo da una gran conclusione dalla distanza dell'ex Lecce Hjulmand. Ritmi da amichevole nella seconda frazione di gioco: un punto, del resto, fa comodo a entrambe le squadre e allora Southgate (sempre più criticato in patria) ne approfitta per far riposare un po' i titolari, senza tuttavia concedere ancora spazio all'attesissimo Cole Palmer. Inghilterra praticamente qualificata, ma per fare strada nel torneo serviranno prestazioni di ben altro livello.
Gruppo D
Termina a reti bianche una delle sfide più attese di questa fase a gironi, quella che vedeva contrapposte l'Olanda di Koeman e la Francia di Deschamps, gli unici commissari tecnici di EURO 2024 ad aver già vinto l'Europeo... da calciatori. Lo 0-0 finale è soltanto frutto del caso, se pensiamo alle tante occasioni sprecate da ambo le parti (insolitamente sciupone Griezmann). Tra i Bleus, orfani di Mbappé (rimasto in panchina dopo essersi fratturato il naso nella prima partita), brillano soprattutto il ritrovato Kanté e lo juventino Rabiot a centrocampo, mentre il neroazzurro Thuram si fa apprezzare per un paio di pregevoli assist di tacco non sfruttati adeguatamente dai compagni. Per quanto possa sembrare assurdo, la Francia è l'unica nazionale a non aver ancora segnato un gol a EURO 2024 (contro l'Austria vinse grazie a un'autorete). Buona prova fornita dagli Oranje, in grado di rispondere colpo su colpo ai vice-campioni del Mondo.
Nel pomeriggio, l'Austria supera per 3-1 la Polonia, condannando Lewandowski (entrato in campo nel finale in condizioni ancora precarie) e compagni all'eliminazione. Se il primo tempo si era concluso in parità, con il "pistolero" Piątek che aveva subito risposto a Trauner, nella ripresa la nazionale guidata da Rangnick prende campo, passando nuovamente avanti con l'ottimo Baumgartner e chiudendo definitivamente la contesa con un rigore trasformato da Arnautović.
Gruppo E
Si risolleva il Belgio, trascinato da De Bruyne, autore finalmente anche in nazionale di una prestazione degna del suo talento. Buona prova fornita pure da Lukaku, ancora perseguitato dalla sfortuna (terzo gol annullato dal VAR in due partite, ancora per un fuorigioco millimetrico), ma più nel vivo della manovra e utile con le sue sponde spalle alla porta (suo il tocco dietro per la conclusione vincente di Tielemans che, dopo due minuti, spiana la strada ai Diavoli Rossi). Ancora qualche incertezza dietro, nel reparto che dà meno garanzie a Tedesco.
Si rimette in carreggiata anche l'altra grande delusa della prima giornata, l'Ucraina, che vince in rimonta contro la Slovacchia di Calzona. Il vantaggio di Schranz, l'esterno d'attacco dello Slavia Praga già al secondo centro in questo Europeo, viene vanificato dall'uno-due gialloblù a opera di Shaparenko e Yaremchuk. Davvero pregevole la rete di quest'ultimo, entrato in campo al posto di un appannato Dovbyk (il capocannoniere dell'ultima Liga, ancora a secco in questo torneo), bravissimo ad arpionare il pallone e poi a superare Dúbravka con un tocco che è un mix di classe e astuzia.
L'equilibrio regna sovrano nel girone, che vede tutte e quattro le squadre appaiate a quota 3 punti. Nell'ultima giornata, però, mentre Romania e Slovacchia potrebbero accontentarsi di un pari (che dovrebbe consentire a entrambe di passare il turno), Belgio e Ucraina si affronteranno in un vero e proprio spareggio da dentro o fuori.
Gruppo F
Tutto fin troppo facile per il Portogallo contro la Turchia, apparsa una copia sbiadita rispetto alla squadra brillante e propositiva ammirata nella prima giornata. I lusitani sbloccano l'incontro al 21' con Bernardo Silva, che finalizza un'azione iniziata sulla sinistra da Rafael Leão (secondo giallo per lui per simulazione: salterà la terza gara per squalifica) e Nuno Mendes. A dir poco incredibile il raddoppio, con un innocuo retropassaggio del difensore turco Samet Akaydin che sorprende il portiere Mert Günok: sicuramente la più tragicomica tra le tante autoreti, sette fin qui, che stanno caratterizzando EURO 2024. Nella seconda frazione di gioco i palleggiatori del Portogallo continuano a nascondere la palla agli avversari e colpiscono ancora in contropiede: la notizia è che Cristiano Ronaldo, ritrovatosi solo davanti all'estremo difensore turco, sceglie di servire Bruno Fernandes anziché andare al tiro. Un gesto altruista che gli permette di raggiungere l'ennesimo record della sua carriera: oltre a essere già il miglior marcatore, CR7 è ora diventato anche il miglior assist-man nella storia dei Campionati Europei (8, come il ceco Karel Poborský). Già sicuro del primo posto in classifica, nella terza partita il C.T. del Portogallo Roberto Martínez potrà permettersi di far riposare i titolari. Discutibili le scelte di formazione di Montella, che lascia inizialmente in panchina i suoi gioiellini Arda Güler e Kenan Yıldız, preservandoli per l'ultima decisiva gara: il messaggio lanciato è apparso quasi di resa, come se in cuor suo avesse già dato per persa la partita contro la selezione lusitana. Comunque la si voglia vedere, il risultato finale obbliga la Turchia a non commettere un altro passo falso contro la Repubblica Ceca.
La Georgia si conferma una delle nazionali più divertenti di questo Europeo, dando vita a una partita emozionante contro la Repubblica Ceca, conclusasi sul punteggio di 1-1. Entrambe le nazionali possono rammaricarsi per non aver ottenuto i tre punti: se è vero che il portiere Mamardashvili è stato indiscutibilmente il migliore in campo, allo stesso tempo però i georgiani - passati in vantaggio grazie a un rigore trasformato da Mikautadze - nell'ultima azione si sono divorati il gol-vittoria con Lobjanidze (da poco entrato in campo al posto di un Kvaratskhelia ancora sottotono e forse distratto dalle voci di mercato). In vista dell'ultima giornata, da monitorare le condizioni di Schick (autore dell'1-1), uscito malconcio a causa di un problema al polpaccio.
Alberto Farinone