Dopo la smentita di Bruno Conti, che ha negato di essere stato respinto al ristorante di Trigoria come aveva rivelato Walter Sabatini, l'ex dg giallorosso è tornato sulla vicenda replicando ai microfoni di Radio Manà Manà Sport.

Sabatini conferma la sua versione su Conti

Dice Sabatini: “Ho preso atto dell‘intervento di Bruno, lo considero inevitabile. Bruno è talmente innamorato del suo lavoro e della Roma che era inevitabile un intervento d’ufficio. Non è un intervento personale e non è contro di me, ma una cosa che lui ha dovuto fare per la Roma, che è in cima ai suoi pensieri. Non sono né offeso né deluso, sono in un momento particolare, seguo il calcio da fuori ed è fastidioso per me. Non modifico neanche una virgola di quello che ho detto. Io ho raccolto uno sfogo di Bruno e ho maturato una rabbia forte dentro di me.


Ho ritenuto di dire questa cosa perché mi è sembrato un gesto ignobile quello della Roma e non ho potuto trattenermi. Tutto quello che ho detto è vero. Ho sempre detto le cose che ho sentito e le cose che andavano dette. Bruno ha fatto il suo intervento. La rosa della Roma non è a posto e adesso deve preoccuparsi di questo".

Sabatini scettico sulla Roma

La Roma di oggi non gli piace: "La rosa non copre totalmente le caratteristiche richieste: mancano corsa, velocità, interdizione. Credo che ci vogliano 2-3 centrocampisti e un difensore per un roster competitivo. Su questo non c’è da discutere, il campo non mente, gli uomini magari sì, ma il campo dà risposte chiare nonostante il lavoro di De Rossi, che conosce il calcio come pochi. So che allenatore è e so quello che può fare, ma gli mancano degli interpreti: l’allenatore deve essere protetto in qualsiasi momento, spero che questo a Daniele non glielo facciano mancare. Daniele è capace di condurre il suo destino anche da solo, lo faceva già da calciatore figuriamoci adesso. Lui ha un calcio bello, di grande respiro, ma serve che la squadra acceleri, e questo nella rosa non lo garantisce nessuno. Serve un centrocampista di grande livello e di grande velocità, servono strappi e accelerazioni che la Roma non ha. Bruno si occupi adesso di aggiustare il roster della Roma insieme a Ghisolfi, perché ne ha bisogno la città e l’allenatore.”

Ultima riflessione sull'allenatore della Juventus: "Thiago Motta ha una marcia in più. Senza ombra di dubbio, l’ho sempre tenuto sotto traccia, sin da Bologna dove volevo onorare la presenza di Sinisa. Dopo Daniele, Motta è il primo allenatore.”

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