Come ampiamente previsto, essendo un atto dovuto, il Procuratore della FIGC Chiné ha ricevuto gli atti dalla Procura di Roma, che ha chiesto il processo per falso il bilancio a carico di Aurelio De Laurentiis, di altri dirigenti e della stessa SSC Napoli. Nel mirino una serie di operazioni contabili, tra cui soprattutto l'affare Osimhen, acquistato dal Lille con l'inserimento nell'operazione del terzo portiere Karnezis e di tre giovani della Primavera, oltre all'ingaggio di Manolas dalla Roma. Chiné ha 30 giorni di tempo per chiedere la revocazione del processo già celebrato e archiviato a carico del Napoli negli anni scorsi. Per Repubblica, il giornale di Elkann, è una notizia da leccarsi i baffi.

Napoli, il caso plusvalenze e i rischi sbandierati sui giornali

Il quotidiano di proprietà del deus ex machina della Vecchia Signora spaventa i tifosi azzurri elencando le possibili sanzioni: ammenda o penalizzazione di punti in classifica. E ci tiene a precisare che gli elementi nuovi che potrebbero riaprire il processo ci sono: le testimonianze dei tre ragazzini inseriti nell'affare e poi lasciati liberi dal Lille dopo pochi mesi: Palmieri, Liguori e Manzi. Ascoltati dai magistrati romani, hanno detto la loro sulla questione. Dichiarazioni che possono “inguaiare” il Napoli? Non è dato saperlo, ma per costituire fatti nuovi i tre calciatori, che oggi militano nelle categorie minori, avrebbero dovuto portare a supporto prove inconfutabili. Tipo registrazioni, documenti audio, video, file, carte ufficiali. Dal Napoli ostentano assoluta tranquillità: sotto il profilo sportivo il club non rischia niente. E poi, dovessero mettersi male le cose, si può sempre patteggiare, no? I casi della Juventus, che ha liquidato una marea di capi d'imputazione con poco più di 700mila euro, e dell'Inter, che ha evitato un turno di squalifica a Lautaro, il match winner contro il Genoa, pagando addirittura 5mila euro, fanno scuola ormai. 

I bilanci Juve in perdita e le sanzioni UEFA censurate dappertutto

Al di là delle quisquilie legali e giudiziarie, sorprende - anzi: non sorprende affatto - che alla questione delle plusvalenze del Napoli sia dedicato ampio risalto sui media (l'articolo di Repubblica è stato ripreso praticamente da tutti i più importanti quotidiani, siti internet e network radiotelevisivi), mentre su un'altra questione ben più importante e dove i guai sono davvero in arrivo per la diretta interessata, sia stata stesa una coltre impenetrabile di silenzio. Di chi si parla? Della Juventus, ovviamente. Guarda caso, squadra di Elkann. I bianconeri, purtroppo, rischiano l'esclusione dalle coppe avendo clamorosamente fallito gli obiettivi concordati con l'UEFA nell'ultimo agreement. La Juve ha chiuso i suoi ultimi bilanci con 123,7 milioni di perdita nel 2023, di 199,2 milioni nel 2023-24 ed è in forte perdita pure quest'anno. Totale: -322,9 milioni nei primi due anni e sicuramente oltre i 400 nel terzo. Juve che è recidiva, avendo già violato il FFP in passato ed essendo incappata in una squalifica dalle coppe per un anno, e che dunque potrebbe non beneficiare di alcuno sconto dalle istituzioni di Nyon. Anzi, per prima cosa dovrà pagare la seconda metà della multa da 20 milioni inflittale due estati fa e finora congelata. A parte il blog di Ziliani, l'avete mica letto da qualche parte?

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