Juve, ora sì che è chiusa era-Agnelli: la lettera ad Allegri e la rivelazione dell'ECA
Con due mosse in un colpo solo la Juventus mette definitivamente una pietra sull'era Agnelli. Cancellate contemporaneamente due passioni dell'ex presidente. Il club infatti è stato riaccolto nell'Eca, l'associazione europea per club, dopo esserne uscita a seguito della vicenda Superlega caldeggiata dal cugino degli Elkann. Inoltre la società ha inviato una lettera di licenziamento per giusta causa ad Allegri, da sempre pupillo di Agnelli.
L'Eca ha riaccolto la Juventus
La Juventus dunque torna ufficialmente a far parte dell'Eca. La comunicazione è arrivata per bocca del chairman Nasser Al-Khelaifi durante l'ultimo meeting stagionale dell'associazione a poche ora dalla finale di Champions: "Iniziamo questo incontro con alcune notizie importanti: dopo diversi incontri con la dirigenza e la proprietà, sono felice di annunciare che la Juventus ha formalizzato la richiesta di tornare nell'Eca. Le porte dell'Eca sono sempre aperte per i club che difendono gli interessi collettivi, che credono nelle riforme e lavorano in maniera costruttiva con le altre proprietà. Per questo siamo felici di riaccogliere la Juventus nella famiglia del calcio europeo".
La lettera di licenziamento ad Allegri
Inoltre il club bianconero ha riaperto la guerra ad Allegri. Il tecnico, che si trova a Londra per assistere alla finale d Champions tra Real Madrid e Borussia Dortmund, stamane ha ricevuto infatti la notifica del licenziamento per "giusta causa" dopo lo sfogo nella finale di Coppa Italia che aveva poi portato al suo esonero. Nel giorno dell'interruzione del rapporto, la Juve aveva presentato una prima dettagliata contestazione ad Allegri. Decisione a cui, tramite i suoi avvocati, il tecnico aveva risposto dopo cinque giorni formulando le sue deduzioni difensive e negando ogni accusa. Ricostruzioni che evidentemente non sono state giudicate adeguate dal club, che ha scelto di procedere e notificare all'allenatore il licenziamento per giusta causa-
Con la contestazione della "giusta causa", dopo la richiesta di 14 milioni di euro da parte di Max per chiudere il contenzioso senza ulteriori scontri, il club bianconero ha scelto dunque di risolvere la questione in tribunale. Una dura presa di posizione che sembra preparare il terreno a una battaglia legale senza esclusioni di colpi. Allegri dovrebbe infatti impugnare il licenziamento facendo poi ricorso al tribunale del lavoro e al giudice del lavoro.