Koopmeiners-Juve, il ds dell'Atalanta racconta un retroscena della trattativa
Tony D'Amico svela un particolare alla Gazzetta dello Sport: "Noi volevamo tenerlo, ma non potevamo credere ai suoi comportamenti. La questione si poteva gestire in un altro modo"
E' stata la trattativa sicuramente più "avvincente" dell'estate, molto probabilmente la più lunga, con un esito che in alcuni momenti non sembrava più così scontato.
Koopmeiners, il retroscena svelato
Alla fine Teun Koopmeiners è approdato alla Juventus, che ha versato (o meglio, verserà) circa 60 milioni nelle casse dell'Atalanta. Eppure, ci sono molti retroscena che non sono stati raccontati: ne ha svelato qualcuno alla Gazzetta dello Sport il ds dell'Atalanta Tony D'Amico: "È difficile che un giocatore dell'Atalanta possa dire no se chiama la Juve. Noi volevamo tenerlo, poi i suoi comportamenti ci hanno messo di fronte a una storia mai vista. Tre settimane senza venire a Zingonia, non ci potevamo credere. E dire che la questione si poteva gestire in un altro modo col senno di poi".
D'Amico e i "tempi" del calciomercato
"Quando devi vendere o comprare un giocatore non dipende solo da te - ha aggiunto - questo fa la differenza per i tempi, e il post Covid ha reso anche il mercato più lento. Se già si riuscisse a chiudere a fine luglio... Ma non credo che ce la faremo mai". D'Amico si è poi soffermato su Gasperini: "Il mister ha grandi conoscenze e da grande perfezionista, cultore dei dettagli, con un fuoco dentro che tiene tutti sempre vivi, può permettersi di essere molto esigente. E sa riconoscere chi ha grande passione e soglia di migliorarsi".
Da Scamacca a Retegui: il particolare
Infine, uno sguardo alle trattative che hanno portato all'acquisto di Retegui: "Perso Scamacca, ci serviva un attaccante che conoscesse la Serie A e lui era il profilo ideale. Domenica l'infortunio di Gianluca, martedì parliamo con il Genoa e con il giocatore, mercoledì era qui. Grazie alla prontezze e alla generosità della proprietà".