Kolo Muani e Yildiz
Kolo Muani e Yildiz

Che ne sarà di Kolo Muani al termine della stagione, quando sarà scaduto il prestito dal Paris Saint-Germain alla Juventus? Molto dipenderà dalla qualificazione dei bianconeri in Champions League, ovviamente. Ma se dovessero esserci soldi e risorse, il francese sarebbe ben felice di prolungare la sua esperienza a Torino. Lo ha confidato egli stesso in un'intervista al quotidiano edito dalla stessa proprietà del club bianconero, La Repubblica.

Juve, Kolo Muani si sbilancia sul futuro

L'attaccante francese, protagonista anche con la maglia della sua Nazionale, ha parlato senza troppi filtri del suo futuro. "Restare? La mia volontà è di giocare e di divertirmi. Ma se le cose continuano così, perché no? La Juventus è il club che mi ha aperto le porte. Ho parlato molto con Thiago Motta prima di venire, mi ha spiegato come vedeva le cose, come avremmo giocato. È questo che mi ha attirato e spinto a firmare. Non credevo che i miei esordi riuscissero così bene”. Insomma, proprio il controverso allenatore è stato decisivo per l'approdo di Kolo Muani e potrebbe esserlo anche per una possibile permanenza. Motta ultimamente sospeso tra i fischi e gli insulti di chi lo considera responsabile del flop stagionale e chi invece lo indica come condottiero verso il possibile Scudetto.

Kolo Muani e il flop al PSG: “Troppa pressione”

Ma in quale ruolo rende di più il francese? “Sono un attaccante e al giorno d’oggi bisogna essere polivalenti, quindi sto bene al centro come da esterno. Preferisco giocare negli spazi, prendere la profondità e sfruttare la mia velocità, ma sto dimostrando di sapere anche combinare nello stretto: contro il Verona, il gol nasce dalla palla che do a Locatelli”. Insomma, almeno in campionato le cose stanno andando a gonfie vele per Kolo Muani e la Juventus. Sono lontani i giorni delle difficoltà e delle polemiche parigine: ”Il PSG capitolo chiuso? Non lo definirei chiuso, visto che ho ancora un contratto con loro. Un francese nel PSG, oltretutto costato 90 milioni, ha una pressione enorme e non tutti sono in grado di reggerla. Io non ci sono riuscito. Ho avuto delle possibilità e non le ho sfruttate. Fa male al cuore, ma lo ridico: è il calcio, non ho rimpianti. Luis Enrique? I rapporti erano molto molto buoni. Lui è davvero un ottimo allenatore, mi ha dato un’enormità di consigli, è una fortuna avere un tecnico come lui. In campo andavo io, non lui. Le opportunità me le ha date”.

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