L'eroe per caso vive il suo magic-moment senza soffocare le emozioni. Il derby per Matteo Gabbia non è ancora finito. Il difensore ha incontrato oggi i tifosi al Flaghship Store di via Dante, nel pieno centro di Milano e ha raccontato il suo post-partita, tra rinnovo e Nazionale.

Gabbia e la maledizione sfatata

Gabbia non si nasconde: “Un sogno? Assolutamente sì. Onestamente speravo solo in una bella vittoria di squadra e in una grande prestazione, poi quello che è successo è stato fantastico. Il Matteo bambino ovviamente lo sognava, però così bello era difficile da immaginare. La storia dei miei gol con il Milan è sempre stata un po’ particolare, non sono mai stati gol che hanno portato a una vittoria, stavamo già vincendo. Sono stato un po’ sfortunato in questo, ma diciamo che il gol dell’altra sera ha ripagato tutto. Ho ricevuto tanto affetto, sia da parte dei tifosi sia dai compagni”.

Il rinnovo resta in stand-by

Il rinnovo ovviamente è un tema. Il contratto di Gabbia scade nel 2026, tra meno di due anni. Il Milan e il suo agente non sono ancora arrivati a un accordo ma torneranno a parlarsi, questo è chiaro. “Io ho un contratto col Milan, che cosa farà la società non lo so. Loro sanno quello che mi piacerebbe, io questa maglia ce l’ho addosso e sono contento così. In questo momento però non ho l’esigenza, ho un contratto. Sono sereno e tranquillo, l’importante è continuare a fare bene, che è la priorità per me, per l’allenatore e la società”.

Ultima riflessione sulla Nazionale. Gabbia è un candidato naturale per le prossime convocazioni, Spalletti potrebbe chiamarlo già ad ottobre: “Non ho sentito mister Spalletti. È un sogno. Diciamo che ora la Nazionale non è una mia priorità, la mia priorità è il Milan e cercare di fare il meglio possibile per questa maglia”.

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