Tra tutti i gironi di EURO 2024, quello in cui è stata sorteggiata la nostra nazionale è forse il più equilibrato. Non si può certo dire che l'Italia di Spalletti sia stata particolarmente fortunata al momento dei sorteggi: dovrà infatti vedersela con una possibile outsider come la Spagna, con una nazionale sempre insidiosa e dura a morire come la Croazia e con una piccola che non ha nessuna intenzione di recitare il ruolo di Cenerentola come l'Albania. Non sarà semplice venirne a capo e la difficoltà del girone potrebbe penalizzare in particolar modo la terza classificata, a forte rischio di non essere ripescata tra le migliori terze. 

Gruppo B, la Spagna

Ai nastri di partenza, la Spagna sembra avere qualcosa in più rispetto alla concorrenza, benché si tratti di una selezione sempre più lontana dai fasti del quadriennio magico 2008-2012, un periodo nel quale le Furie Rosse vinsero tutto quello che c'era da vincere. La generazione d'oro di Xavi e Iniesta appartiene ormai al passato e lo stesso tiki-taca non ha pagato nelle ultime manifestazioni a cui la Spagna ha preso parte: per questi motivi, l'attuale C.T. Luis de la Fuente ha studiato un gioco più verticale, in grado di sfruttare gli spunti in velocità del giovanissimo Lamine Yamal, astro nascente del Barça che compirà 17 anni il prossimo 13 luglio (un giorno prima della finale di Berlino), e della freccia basca Nico Williams, pezzo pregiato dell'Athletic Bilbao. A innescarli dovranno pensarci soprattutto Dani Olmo, il giocatore che probabilmente più fece soffrire l'Italia di Mancini nella vittoriosa spedizione dello scorso Europeo, e Pedri, ripresosi dopo una stagione travagliata; non ci sarà invece Gavi, fermo ai box dallo scorso novembre. Ad orchestrare il gioco in mezzo al campo ci penserà naturalmente Rodri, in questo momento forse il miglior interprete del ruolo in Europa, mentre sulle fasce sarà determinante la spinta di Carvajal e Grimaldo, quest'ultimo finalmente preso in considerazione anche in nazionale grazie all'exploit del Bayer Leverkusen. Mostra qualche crepa in più la difesa, con de la Fuente che ha preferito richiamare Laporte (finito in Arabia Saudita) invece di affidarsi all'emergente Cubarsí, uno dei tanti ragazzini terribili lanciati in prima squadra da Xavi al Barcellona nell'ultima stagione. Curiosità: l'ex allenatore delle giovanili spagnole non ha convocato nessun elemento del Girona rivelazione (Aleix García è stato tagliato all'ultimo), mentre figurano ben cinque giocatori della Real Sociedad, la squadra in assoluto più rappresentata. Non convince neanche l'attacco, ancora una volta tutto sulle spalle di Morata, il miglior marcatore spagnolo nella storia dei campionati europei con 6 reti, con il neo-campione d'Europa Joselu come principale alternativa. I tempi di David Villa e Fernando Torres appaiono parecchio lontani... 

Gruppo B, la Croazia

Se la Spagna confida nelle sue giovani promesse, lo stesso non si può dire per la Croazia, che in questi anni non ha avuto un adeguato ricambio generazionale. I leader della nazionale guidata da Zlatko Dalic sono quindi sempre gli stessi: l'eterno Modric, Kovacic, Brozovic (da testare in un contesto più competitivo dopo l'anno trascorso in Arabia) e Perisic (rientrato in patria a 35 anni). Le notizie più incoraggianti arrivano dal pacchetto arretrato: Gvardiol al City si è subito imposto come uno dei difensori più completi del calcio europeo, mentre Stanisic si è ritagliato uno spazio importante nel Bayer Leverkusen di Xabi Alonso, con cui ha vinto la Bundesliga e la DFB Pokal. L'attacco invece appare ancora una volta spuntato: una costante nel periodo post-Mandzukic. Come da tradizione, l'Italia è ben rappresentata nella rosa croata: oltre al sempre prezioso Pasalic e al granata Vlasic (quest'ultimo reduce, però, da un campionato altalenante con il Torino), tra i convocati ci sono anche i difensori Erlic del Sassuolo e Pongracic del Lecce. 

Gruppo B, l'Albania

La palma di nazionale con il maggior numero di "italiani" spetta tuttavia all'Albania, che ha convocato ben nove giocatori che militano nel Belpaese: i portieri Etrit Berisha (Empoli) e Kastrati (Cittadella), ai quali andrebbe aggiunto anche l'ex laziale Strakosha; i difensori Hysaj (Lazio), Kumbulla (Sassuolo) e Ismajli (Empoli); i centrocampisti Asslani (Inter), Bajrami (Sassuolo) e infine Medon Berisha e Ramadani (entrambi di proprietà del Lecce). E a questi potrebbe a breve aggiungersi Mario Mitaj, interessante terzino sinistro in forza alla Lokomotiv Mosca, già finito sul taccuino di diversi club di Serie A (tra cui la Juventus). Inserita in un girone apparentemente quasi impossibile, l'Albania vuole stupire tutti: di sicuro c'è già riuscita durante le qualificazioni, grazie anche al particolare sistema di reclutamento utilizzato dal C.T. Sylvinho, che ha scoperto diversi giocatori (perlopiù di origine macedone e kosovara) grazie all'algoritmo. Sono stati scovati in questo modo, per esempio, gli attaccanti Asani (che gioca addirittura in Corea del Sud) e Daku (pennellone reduce da una stagione prolifica in Russia con il Rubin Kazan). Vietato sottovalutarli: è un errore che potrebbe costare molto caro, specialmente in un girone così equilibrato.                          

Alberto Farinone

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