Sommer: All'Inter sempre felice perché non capivo cosa dicevano di me
Per i tifosi era un punto interrogativo: possibile sostituire un fenomeno come Onana con un portiere ultratrenne svizzero? Yan Sommer ha vinto la scommessa, l'estremo difensore elvetico è stato tra i protagonisti dello scudetto della seconda stella e si confessa all'emittente SRF.
Il segreto della tranquillità di Sommer
All'Inter non sentiva così tanta pressione, eppure i mormorii erano parecchi. Un segreto c'è: "Forse è legato al fatto - ammette Sommer - di non aver capito tutto quello che è stato scritto all'inizio. Mi sono sentito davvero felice di essere venuto all'Inter. Mi sono sentito il benvenuto fin dal primo giorno. Ciò ha reso tutto più semplice".
La doppia sfida vinta da Sommer
Ha preso il posto di Onana, dopo aver sostituito ter Stegen al 'Gladbach: "Naturalmente questo aiuta. Anche a Gladbach per me è stata una sfida che volevo accettare. Il mio obiettivo è sempre stato quello di non essere la copia di un altro portiere. Io, Yann Sommer, volevo essere un buon portiere per il nuovo club. Ho sempre fatto bene a non confrontarmi, ma piuttosto a portare in campo il mio gioco, le mie idee e la mia creatività".
Dai tifosi del Bayern Monaco a quelli dell'Inter, la differenza c'è: "Difficile da dire. Quando sono arrivato a Gladbach, nessuno in Germania mi conosceva. La gente era incerta: un portiere svizzero sconosciuto per Ter Stegen, sarà una buona cosa? Questa volta sono venuto dalla Baviera e ho fatto esperienza in Europa. Questa è stata una grande differenza, i tifosi sapevano già che tipo di portiere avrebbero avuto. Potrebbe essere che apprezzino altre cose qui. Lo stile del calcio è diverso. Il primo anno è stato decisamente incredibilmente bello per me. Per il resto ci sono molti parallelismi con la Bundesliga nel lavoro".