Guerra aperta al "pezzotto", inasprimento delle pene: ecco cosa si rischia adesso ad usarlo
Prosegue la lotta alla pirateria e allo streaming online illegale, con il calcio in primo piano. Se dal primo febbraio è attiva la piattaforma gestita dall’Agcom Piracy Shield, utile per l’individuazione e la segnalazione dei responsabili, chi diffonde i contenuti illeciti e chi ne fruisce, dall’altra, come riferisce Corriere.it, arriva proprio dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni il monito sull’inasprimento delle pene. La pirateria non riguarda solo abbonamenti a Iptv e siti illegali che «rubano» le partite agli operatori detentori dei diritti, vendendo spesso abbonamenti ad hoc a prezzi ribassati, ma anche tante applicazioni che vengono scaricate regolarmente a costo zero da piattaforme come PlayStore, AppStore e Amazon.
Il commissario Agcom Massimiliano Capitanio è stato chiaro, si legge su Corriere.it, ribadendo cosa rischieranno i responsabili del reato secondo le nuove norme della legge antipirateria, conosciuta anche come «anti-pezzotto» o «salva-calcio». Sui suoi canali social Capitanio ha annunciato che a breve arriveranno le multe da 150 a 5.000 euro per tutti coloro che hanno fruito di materiali pirata, in particolare chi è stato individuato grazie a Piracy Shield, che dovrebbe averne già oscurato i contenuti in tempo reale durante la visione, nell’arco di trenta minuti.