Jannik Sinner in campo
Jannik Sinner

A pochi giorni dalle parole rilasciate dal presidente della WADA, Witold Banka, al sito polacco RZ nelle quali ribadiva la posizione dell'agenzia antidoping sul caso doping riguardante Jannik Sinner, è tornata sulla questione anche la PTPA - associazione tennistica fondata da Novak Djokovic insieme a Vasek Pospisil -, che, attraverso il proprio direttore esecutivo Ahman Nassar ha attaccato duramente l'operato di ITIA e WADA e lanciato l'allarme sul cado che vede al centro il n°1 al mondo, che a suo parere sarebbe finito al centro di una battaglia politica tra le due agenzie antidoping.

La PTPA si schiera dalla parte di Sinner contro la WADA

Tra poco più di due mesi - il 16 e 17 aprile - si terrà l'udienza al Tas di Losanna sul ricorso della WADA che decreterà il futuro di Jannik Sinner, il quale rischia una sospensione fino a due anni per il caso clostebol che lo riguarda. A supporto del n°1 del mondo è intervenuto Ahman Nassar, il direttore esecutivo della PTPA - associazione fondata nel 2019 da Novak Djokovic con Vasek Pospisil -, che in un lungo post su X ha attaccato le agenzie antidoping e i loro protocolli, lanciando inoltre l'allarme su caso dell'altoatesino, finito a suo parere al centro di una battaglia politica e legale tra ITIA e WADA.

Le accuse in dieci punti alle agenzie antidoping

In una lunga lista composta da dieci punti, il direttore esecutivo della PTPA ha analizzato e spiegato perché a suo parer l'intero sistema antidoping sia “ingiusto”. Partendo da quelli che dovrebbero essere i compiti delle agenzia antidoping, Nassar spiega come esse nella maggior parte dei casi si occupino di inezie e positività ininfluenti a livello di prestazioni, passando poi alle problematiche legate al sistema di appello e ai suoi lunghi tempi che sfavoriscono i giocatori che hanno minori disponibilità economiche, e attaccando anche il processo dei test antidoping, che sarebbe: "Poco pratico e oneroso per gli atleti che viaggiano per il mondo. È irrazionalmente gravoso".

Nassar sul caso di Sinner

Nei dieci punti in cui si sviluppa la sua critica, Nassar ha parlato nello specifico anche del caso doping riguardante  Sinner, a suo modo di vedere trattato ingiustamente e finito al centro di una diatriba politica tra ITIA e WADA: “Nel caso specifico di Jannik, è stato messo in una situazione ingiusta. L'ITIA dice di aver seguito il suo processo e le sue regole. La WADA non è concorda e ha quindi sentito la necessità di ribattere all'ITIA. Purtroppo non è stato un esito sorprendente. Ciò non significa che siamo d'accordo con l'appello della WADA o con l'assoluzione dell'ITIA. Nessuna delle due sembra essere interessata ai fatti del caso di Jannik. E ciò è ingiusto. In poche parole Sinner è coinvolto in una battaglia politica e legale tra l'ITIA e la WADA. E da quasi un anno sta  aspettando l'esito del suo caso. Di nuovo, tutto ciò è ingiusto”.

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