Tudor si prende la Lazio e manda un messaggio speciale alla Juventus
"E' una gara contro un avversario importante, e' la prima ed e' normale ci sia emozione": cosi' Igor Tudor, allenatore biancoceleste, commenta il suo esordio contro la Juve, sua ex squadra, in conferenza stampa. "Non credo al destino", ha aggiunto il tecnico croato, "le sensazioni sono positive, si cerca sempre di vincere e gioire con la squadra. Con loro ho giocato 7-8 anni della mia vita dove mi sono costruito non solo come giocatore, ma anche come persona. Sono grato a loro perche' mi hanno fatto diventare quello che sono ora".
Per Tudor la sfida dell'Olimpico sara' "una gara particolare perche' arriva dopo la sosta e prima di un'altra sfida", "Il calcio è cambiato", ha osservato, "ora ci sono 5 sostituzioni e si puo' cambiare meta' squadra. Anche io devo capire, sono tutti tornati tutti senza problemi e questo e' importante. Il problema e' che sono arrivati ieri o il giorno prima e abbiamo potuto lavorare poco. Con gli altri abbiamo lavorato di piu', i ragazzi si sono messi a disposizione, abbiamo fatto una settimana di buon lavoro", conclude.
Tudor ha detto di aver visto "molto bene" il capitano, Ciro Immobile: "E' motivato e penso che lui tenga molto alla Nazionale. Io penso che dipenda solo da lui, abbiamo parlato di questo, i prossimi sono due mesi che possono essere importanti. I gol li ha sempre fatti e li fara', ci conto tanto ed e' un ragazzo con qualita' calcistiche e umane. Sono convinto che sara' molto importante per noi".
"Ogni squadra deve essere lo specchio dell'allenatore", ha sottolineato Tudor, "c'e' da vincere, fare bene e essere tosti da subito facendo le cose che vogliamo. Sono tre anni che la squadra fa sempre le stesse cose e Sarri era un allenatore forte che ha trasmesso le sue idee. Questo un po' ci penalizza e dobbiamo essere attenti a come fare le cose. Il modulo e' importante ma non cosi' tanto", conclude.