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Reduce da una serie per lei insolita di tornei negativi tra Mondiali (fuori ai gironi sia nel 2018 che nel 2022) ed Europei (eliminati agli ottavi a EURO 2020), la Germania padrona di casa rappresenta una grande incognita. Nel corso degli ultimi anni sembra aver smarrito quella forza mentale tipicamente teutonica che l'aveva resa la nazionale più continua del calcio mondiale, capace di arrivare quasi sempre in fondo in ogni competizione disputata. La Die Mannschaft attuale, infatti, è diventata una nazionale del tutto imprevedibile, nel bene e soprattutto nel male e lo ha dimostrato anche nell'ultimo percorso di qualificazione, che ha portato la Federazione tedesca a esonerare Flick e a chiamare il 36enne Julian Nagelsmann, nel frattempo lasciato a casa - tra mille polemiche - dal Bayern Monaco.

Gruppo A, la Germania

La rosa a disposizione dell'ex tecnico del Lipsia, in ogni caso, è di assoluta qualità, probabilmente la migliore di EURO 2024 dopo quelle di Francia e Inghilterra, le favorite della vigilia. C'è il giusto mix fra esperienza e talento: dovranno essere veterani come Kroos (all'ultimo appuntamento prima di ritirarsi dal calcio giocato), Gündoğan e Müller a guidare i giovani Musiala e Wirtz, due tra i giocatori più attesi del torneo. È lecito attendersi il definitivo salto di qualità anche da parte dei vari Sané, Gnabry e Havertz, tutti nel pieno della carriera ma ancora troppo poco decisivi con la maglia della propria nazionale.

Nagelsmann ha seguito le indicazioni della stagione, convocando un po' tutti i giocatori rivelazione in Bundesliga: da Tah, leader della difesa del Bayer Leverkusen, a Mittelstädt, terzino sinistro dello Stoccarda, fino a Schlotterbeck del Borussia Dortmund, che dovrebbe comporre insieme al campione d'Europa Rüdiger la coppia difensiva titolare, e al 19enne Pavlović, mediano che ha ben figurato al Bayern Monaco. Un altro finalista di Champions League con il Dortmund come Füllkrug dovrebbe invece agire come principale riferimento offensivo. Basterà per vincere una competizione nella quale la Germania ha trionfato per l'ultima volta nell'ormai lontano 1996? Per farlo, Neuer & C. dovranno prima vedersela con Scozia, Ungheria e Svizzera, le altre squadre che compongono il gruppo A.

Gruppo A, la Scozia

La Scozia, che darà il via a EURO 2024 proprio contro i padroni di casa tedeschi, dopo decenni di vacche magre torna a disputare due Europei di fila: non accadeva dagli anni Novanta. Ciò testimonia il buon momento della Tatan Army, che spera di rompere finalmente la maledizione che la perseguita (non ha mai superato la fase a gironi). Si affiderà a una squadra di discreto livello, che ha nel terzino sinistro del Liverpool Robertson e nel centrocampista del Manchester United McTominay i suoi elementi più rappresentativi. Manca un po' di inventiva, compensata però dalla corsa e dalla forza fisica garantita dagli uomini agli ordini del leggendario Kenny Dalglish.

Gruppo A, l'Ungheria

Ancor più cresciuto, negli ultimi tempi, il rendimento dell'Ungheria, qualificatasi agli Europei per la terza volta consecutiva: sotto la guida del nostro connazionale Marco Rossi si è tolta parecchie soddisfazioni, in particolare in Nations League, rivelandosi sempre un osso duro da affrontare per gli avversari. All'interno di un collettivo senza grandi nomi ma in grado di adattarsi a più soluzioni tattiche, brilla la stella di Szoboszlai, il fantasista del Liverpool che aveva dovuto saltare per infortunio EURO 2020.

Gruppo A, la Svizzera

Completa il girone infine la Svizzera, che sulla carta sembra avere qualcosa in più rispetto a Scozia e Ungheria e che spera di insidiare il primo posto alla Germania. Una nazionale tradizionalmente solida e che difficilmente stecca nei grandi appuntamenti, che punta su un nucleo storico che è ormai lo stesso da tanti anni: giocatori esperti come Xhaka (reduce da una stagione da protagonista con il Leverkusen), Shaqiri e Freuler sono ancora tra gli uomini cardini della selezione elvetica. Di sicura affidabilità la retroguardia, che può contare sul portiere nerazzurro Sommer e su una coppia centrale affiatata come quella composta da Akanji (Manchester City) e Schär (Newcastle), protetti a centrocampo dall'ex juventino Zakaria. Rapido ma non molto prolifico l'attacco, con gli emergenti Okafor e Ndoye - che abbiamo imparato a conoscere in Serie A rispettivamente con le maglie di Milan e Bologna - che dovranno dare una mano al solito Embolo.

Alberto Farinone

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